Roma   - Non passa giorno senza che le pagine dei giornali locali e nazionali siano costrette a riportare notizie di incidenti di caccia che provocano morti e feriti. Dall'inizio della stagione venatoria nel mese di settembre si contano ormai 6 morti e 30 feriti, una vera mattanza che purtroppo pare destinata a continuare facendo segnare un nuovo orribile record di vite umane distrutte e segnate da cacciatori incompetenti che non solo si sparano tra loro, ma che colpiscono anche persone inermi che nulla hanno a che vedere con l'attività venatoria. Tra le vittime c’è anche Andrea Pulerà, un 38enne di Acilia ucciso perché scambiato erroneamente per un cinghiale dai compagni di caccia, in seguito arrestati per omissione di soccorso e denunciati perché sorpresi a cacciare in una riserva naturale. Tra le vittime ci sono anche cittadini inermi, colpiti dalle fucilate di cacciatori mentre passeggiano, si trovano nelle loro case o stanno lavorando. E cosa ancora più grave questi veri e propri attentati spesso colpiscono anche bambini. "Anche dalle notizie degli ultimi giorni ci risulta che i protagonisti di queste tragedie sono cacciatori anziani quasi sempre sopra i 70 anni - dice Lorenzo Croce presidente  dell’ Associazione italiana difesa animali ed ambiente – Aidaa  - chiediamo al ministro degli interni ed ai prefetti di fermare questa orrenda mattanza di uomini, ammazzati o feriti da persone armate che sparano a qualunque cosa vedano. Occorre fermare subito la caccia, oppure si vuole che anche quest'anno si contino decine di bare di persone ignare ammazzate in nome di una attività violenta che qualcuno si ostina a chiamare sport?".