Roma - Denunciata dalla polizia una cittadina tunisina di 35 anni che la sera del 4 gennaio, dopo una violenta lite con il figlio minorenne, ha lanciato dalla finestra della sua abitazione il cane di famiglia, un jack-russel di due anni e mezzo. Dopo il tragico volo la bestiola è morta.


Ad intervenire gli agenti del reparto volanti e del commissariato Torpignattara che si sono recati sul luogo dell’accaduto, un appartamento in via Enrico Mazzoccolo, al quartiere Don Bosco, dopo che il figlio, un ragazzino, presumibilmente sconvolto, aveva denunciato il fatto negli uffici del commissariato Tuscolano.


Il giovane aveva infatti riferito ai poliziotti che al culmine dell’ennesimo litigio con la madre, quest’ultima aveva lanciato dalla finestra del loro appartamento al secondo piano il loro cane, uccidendolo.


Dopo essersi recati nell’appartamento gli agenti hanno trovato due bambine di 2 ed 8 anni che aspettavano la madre.  Pochi minuti più tardi la donna, in compagnia di un uomo, è uscita dal locale delle cantine e dopo qualche iniziale esitazione, fornite alla fine le sue generalità e incalzata dagli inquirenti, li ha accompagnati nello scantinato, di sua proprietà.


Qui la triste e macabra scoperta.  All’interno di un sacco di plastica, i poliziotti hanno trovato il corpo dell’animale. La donna è stata quindi denunciata in stato di libertà, mentre nei confronti dell’uomo non è stato adottato alcun provvedimento in quanto estraneo alla vicenda.


Ma la vicenda non finisce qui. Agli occhi degli agenti intervenuti ed a quelli del commissariato Romanina, competente territorialmente, si è presentato uno scenario di totale degrado all’interno dell’appartamento, invaso dalla sporcizia. Indumenti sporchi e maleodoranti, giacigli ricavati da materassi sporchi gettati a terra, escrementi e immondizia abbandonati nelle stanze. E poi servizi in pessime condizioni igieniche, oltre ad alimenti avariati in cucina.


In base a quanto accertato dalla polizia, l’autorità giudiziaria con un provvedimento ha disposto l’allontanamento dei figli dalla madre, che sono stati accompagnati presso delle strutture idonee.