Cgil Ovest Litoranea: “Gnam, privatizzati i laboratori didattici”
La “finalità educativa” prevista nella definizione di museo presente nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgsl. 42/2004), viene così delegata a privati, derogando alla funzione di servizio pubblico che il Codice attribuisce agli istituti e ai luoghi della cultura. Lo dichiarano Giovanni Alfonsi e Maria Sole Candulli della segreteria della Cgil Roma Ovest Litoranea.
“Difficilmente, infatti, l’offerta di un servizio dietro pagamento di una – onerosa – quota di iscrizione può garantire una reale, paritaria e indifferenziata accessibilità di un servizio, come quello educativo, che è costitutivo della definizione stessa di museo, secondo il nostro ordinamento”, precisano alla Cgil.
“Nel caso della Gnam, in particolare, siamo di fronte a una delle più importanti istituzioni competenti per l’arte contemporanea sul territorio nazionale, con una storia pluricentenaria, dotata di un proprio Servizio educativo, che svolge, autonomamente e con ampia soddisfazione del pubblico, la propria funzione in alcuni dei musei satelliti della Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna. Al sostanziale elitarismo dell’offerta si accompagna dunque la mancata valorizzazione del personale dipendente, di cui si trascurano le professionalità, privandolo anche di una possibilità di formazione”.
“A ciò si aggiungono le ovvie difficoltà di coordinamento con le attività ordinarie della Gnam per l’innestarsi di un servizio privato in una struttura complessa, al di là di qualsiasi forma di concertazione, informazione e riorganizzazione delle mansioni del personale in relazione ai laboratori didattici”.
“Un servizio didattico offerto direttamente dalla Galleria avrebbe senz’altro potuto garantire un’offerta più soddisfacente per il pubblico in termini di apertura, continuità della programmazione, reale integrazione con la vita e le strutture del museo”.
“Quella che può sembrare una nuova offerta, in realtà, appare come una mancata occasione, se non una rinuncia, della Gnam alla proprio scopo istituzionale, che non giova al pubblico nella maniera ampia e indifferenziata che si suppone un servizio pubblico debba offrire, né ai lavoratori”, concludono.
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