Roma - Continua in tutta Italia la campagna nazionale di raccolta firme a sostegno della proposta di legge popolare promossa con l’iniziativa “Libera la Domenica” da Confesercenti e Federstrade, e sostenuta anche dalla  Conferenza episcopale italiana, volta a restituire alle Regioni la facoltà di decidere sulle aperture domenicali, liberalizzate dal cosiddetto “decreto Salva Italia”.  A Roma, domenica 24 Marzo, sarà organizzato un punto di raccolta firme presso la Chiesa di Santi Aquila e Priscilla, dalle ore 9,30 in poi, in concomitanza con la tradizionale distribuzione dei ramoscelli d’ulivo in occasione della Domenica delle Palme, la prima del pontificato di Francesco.


Anche nella Capitale, infatti, l’effetto congiunto dell’eccesso di liberalizzazione e della crisi dei consumi sta  causando una vera e propria strage di attività commerciali. La deregulation in tema di orari e aperture, che avrebbe dovuto rilanciare i consumi, non ha sortito l’effetto sperato: ha anzi portato alla perdita di quota di mercato della distribuzione commerciale tradizionale, rendendo allo stesso tempo quasi impossibile, per imprenditori e operatori del commercio, godere del giorno di riposo da dedicare a famiglia e vita privata.

 
Nei primi due mesi dell’anno, secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, nel territorio comunale di Roma Capitale hanno chiuso la serranda 790 imprese: in particolare, hanno cessato l’attività 553 negozi (tra cui 62 esercizi alimentari e 491 degli altri settori) e 237 esercizi di alloggio e somministrazione (con la chiusura di 116 ristoranti, 97 bar e 24 strutture ricettive).


Le imprese scomparse non sono state rimpiazzate: le nuove aperture sono state solo 161 nel settore della distribuzione commerciale (26 nel settore alimentari e 135 nel no-food) e 58 nelle attività di alloggio e somministrazione (23 ristoranti, 27 bar e 8 aziende attive nella ricezione). Il saldo finale tra aperture e chiusure è negativo: in complesso, sono scomparse 553 imprese (392 negozi e 179 tra  alberghi, bar e ristoranti).