Crisi, Confcommercio, consumi ancora in calo -3,6% febbraio
Roma - Secondo i dati resi noti oggi dalla Confcommercio, nel mese di febbraio i consumi sono scesi del 3,6% rispetto ad un anno fa. In particolare sono diminuiti dell'1,9% i servizi e del 4,4% i beni. Per il Codacons il dato drammatico è l'ennesimo calo dei consumi alimentari che, in quantità, precipitano del 4,7% rispetto a febbraio 2012. Anche perché i consumi alimentari stanno scendendo ininterrottamente dal 2007: -1,8% nel 2007, -3,3% nel 2008, -3,1% nel 2009, -0,7% nel 2010, -1,8% nel 2011, - 3% nel 2012.
La ragione di questo crollo è che un terzo delle famiglie italiane non riesce più ad acquistare tutto il cibo di cui necessita. Bisogna tornare alla fine degli anni '70 per avere consumi alimentari pro capite così bassi. Ormai, come ci dicono i dati Istat, il 12,3% della popolazione non riesce più a fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni. Insomma, si tratta di dati da Terzo mondo. Per questo è fondamentale non aumentare più le tasse che colpiscono indiscriminatamente tutti, ricchi e poveri, come ad esempio l'aumento dell'Iva, tassando, se proprio si deve, solo quelli che se lo possono permettere.
Anche perché il Codacons condivide l'allarme lanciato oggi dalla Confcommercio sul rischio inflazione legato all'aumento dell'Iva. Per l'associazione di consumatori, infatti, ci sarebbe un aumento dell'inflazione di almeno lo 0,6%, rinfiammando nuovamente i prezzi che invece sono finalmente calanti. L'aumento dell'Iva, insomma, vanificherebbe l'unica cosa positiva che questa crisi ha portato per le famiglie italiane tassate all'inverosimile e ridotte sul lastrico: un'attenuazione dell'inflazione.
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