Roma - Secondo i dati resi noti oggi dall'Istat, il volume della produzione non è mai così basso da 22 anni, ossia dal 1990. Nella media dell'intero 2012 la produzione industriale è scesa del 6,7% rispetto al 2011, la peggiore variazione dal 2009.

 

Per il Codacons il dramma è che questo crollo è solo l'ultimo in ordine di tempo, l'ennesimo, ed ormai le imprese sono sotto la soglia di sopravvivenza al pari dei consumatori, avendo già utilizzato tutti i fondi di riserva, essendosi già indebitare oltre il sostenibile con le banche, avendo già tagliato tutti gli investimenti possibili ed avendo già chiesto ai soci il massimo della ricapitalizzazione. Le imprese, insomma, sono ormai strangolate come le famiglie.

 

Per questo occorrono interventi immediati per ridurre le spese obbligate sia delle aziende che delle famiglie, facendo in modo che entrambi non paghino i mutui, le assicurazioni, la luce, il gas, i telefoni e la benzina più cara d'Europa. Ecco perché le forze politiche dovrebbero mettere al primo posto della loro agenda elettorale le liberalizzazioni e l'aumento della concorrenza, proponendo l'eliminazione, ad esempio, di balzelli assurdi come le commissioni di istruttoria veloci o il canone Telecom.