Roma – Contro il razzismo e l’antisemitismo su internet scendono in campo la Digos e la polizia postale e delle comunicazioni, coordinati del pool antiterrorismo della procura della repubblica di Roma, diretto dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che fin dalle prime ore del mattino, su tutto il territorio nazionale, sono stati impegnati in una vasta operazione.

 

 

 

Sono già stati effettuati 4 arresti e 17 perquisizioni nell’ambito di procedimento penale istruito per aver costituito un’associazione dedita alla diffusione di idee fondate sulla superiorità della razza bianca, all’odio razziale ed etnico, veicolate attraverso la rete internet e, in particolare, utilizzando la sezione in lingua italiana del forum Stormfront.org che, con provvedimento richiesto dal pubblico ministero Luca Tescaroli, ed emesso dal gip Stefano Aprile, è in via di oscuramento.

 

 

 

 

A conclusione delle indagini, personale della Digos della Questura di Roma e del servizio polizia postale e delle comunicazioni procedeerà all’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere e a perquisizioni domiciliari nei confronti di cittadini italiani indagati per delitti di incitamento alla violenza per motivi razziali, realizzati sulla rete internet.



I dettagli dell'operazione sono stati resi noti nel corso della conferenza stampa che si è appena conclusa a Roma.



 

Le investigazioni, dirette dal Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Roma dott. Luca Tescaroli e coordinate dal Pool Antiterrorismo della Procura capitolina, cui sovrintende il Procuratore Aggiunto dott. Giancarlo Capaldo, hanno consentito di acquisire concreti elementi di prova a carico di ventuno cittadini italiani, sottoposti ad indagine in ordine ai delitti previsti dalla legge 13 ottobre 1975 n. 654, per essersi associati, accomunati da una vocazione ideologica di estrema destra nazionalsocialista, allo scopo di commettere più delitti di diffusione on line di ideologie fondate sulla superiorità della razza bianca, sull’odio razziale ed etnico e di incitamento a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziali ed etnici.

 

 

Per quattro degli indagati, il consistente quadro probatorio acquisito dagli investigatori della Polizia di Stato ha permesso al G.I.P. presso il Tribunale di Roma dott. Stefano Aprile, su richiesta del P.M. dott. Tescaroli, di emettere un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, eseguita nelle prime ore del mattino di oggi, 16 novembre 2012.

 

 

Si tratta, in particolare: del promotore dell’associazione e moderatore del forum www.stromfront.org/forum/f148,  S. D., di anni 24 e residente a Milano, degli altri due attuali moderatori del forum M. D., trentenne della provincia di Frosinone, e C. Luca, di anni 23 e residente in provincia di Pescara,- di un utente particolarmente attivo in seno all’associazione ed al forum, V. M., di anni 42 e residente in provincia di Como.

 

 

Diciassette cittadini italiani, residenti in diverse località del Paese, sono stati denunciati a piede libero, poiché identificati quali affiliati alla medesima associazione e gravati da elementi probatori in relazione a condotte di diffusione delle ideologie razziste e di supporto, anche di tipo economico, all’attività del sodalizio criminale.

 

 

Nel corso dell’operazione di polizia giudiziaria sono state eseguite perquisizioni a carico di tutti gli indagati, che hanno consentito di sequestrare una ingente quantità di apparati e supporti di memoria informatici (che saranno analizzati nei prossimi giorni), documenti, pubblicazioni e volantini cartacei nonché oggetti di altra natura, tutti ispirati o comunque riconducibili alle ideologie razziste. Sono state altresì sequestrate armi da taglio e oggetti atti ad offendere.
 

Il forum in lingua italiana presente sullo spazio web www.stormfront.org era da tempo noto alle Autorità inquirenti in quanto oggetto di costante monitoraggio, sia in relazione alle segnalazioni pervenute da privati cittadini, anche attraverso il portale del Commissariato di P.S. online, e da Enti che si occupano del fenomeno razzismo, quale ad esempio, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sia in relazione a specifiche denunce sporte da cittadini in relazione alla pubblicazione on line di contenuti di carattere discriminatorio, razzista, diffamatorio e inneggianti alla violenza razziale.
 

In particolare, si erano evidenziate pubblicazioni di filmati che riconducono la colpa della crisi economica mondiale ad un “complotto giudaico” e video dal contenuto negazionista dell’Olocausto, di commenti oltraggiosi e diffamatori nei confronti di persone di religione ebraica e finanche un “lista di ebrei italiani” contenente un elenco di personalità ai danni delle quali si incitava la discriminazione perché di religione ebraica; nel dicembre del 2011, sul forum oggetto di indagine, veniva pubblicata una discussione intitolata “lista delinquenti italiani” contenente un elenco di personaggi italiani che avrebbero aiutato gli immigrati compiendo non meglio specificati “atti criminali” e “traendo profitto economico”; in tale lista erano compresi numerosi personaggi pubblici, tra i quali: l’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, il Presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, i giornalisti Gad Lerner e Maurizio Costanzo, il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Torino dott.ssa Laura Longo, i Giudici del Tribunale del Riesame di Palermo dott.ssa Antonella Consiglio, dott.ssa Giuseppina Di Maida e dott. Filippo Serio, il Sindaco di Padova Flavio Zanonato, ed altri.




 

All’identificazione dei moderatori della Sezione italiana del forum www.stormfront.org e degli utenti più “attivi” dell’associazione si è pervenuti soltanto a seguito di una preliminare articolata attività di indagine tecnica svolta dal personale del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ostacolata sia dalle tecniche di anonimizzazione sulla Rete adottate da tali personaggi sia dal fatto che lo spazio web www.stormfront.org, cui il sodalizio italiano faceva riferimento per i profili ideologici e per la gestione tecnica del forum nazionale, è attestato negli Stati Uniti d’America, la cui vigente legislazione, di massima, non garantisce reciprocità di trattamento a livello sanzionatorio e, quindi, ha reso vane le attività istruttorie in regime di cooperazione giudiziara internazionale.


 

In tale contesto, quindi, gli investigatori hanno dovuto attuare mirate strategie di monitoraggio del web e di attenta analisi dei contenuti pubblicati su altri spazi web, ovvero in forum riconducibili ad aree ideologiche affini alle posizioni razziste e xenofobe evidenziate dagli indagati.