Colangelo: “Rapporto povertà, la Comunità di Sant’Egidio diffonde informazioni errate”
Roma - In merito al recente Rapporto povertà della comunità di Sant’Egidio, il collaboratore del sindaco alle politiche per la disabilità Michele Colangelo interviene con una nota stampa per fare delle precisazioni.
Con l’occasione, la cittadinanza è invitata a dibattere sulla nuova riforma dell’assistenza domiciliare nell’assemblea pubblica che si terrà alla presenza del vicesindaco Sveva Belviso e del collaboratore Michele Colangelo martedì 29 gennaio 2013, alle ore 10, nella sala Pelanda in piazza Orazio Giustiniani 4, zona Testaccio.
“E’ spiacevole constatare come, ancora una volta, anche prestigiose associazioni come Sant’ Egidio espongano, anche con dovizia di particolari, informazioni errate e dal contenuto poco chiaro. Con la premessa che il tema delle risorse è una questione ben più alta della mera messa a disposizione di denaro e che riguarda la concreta attuazione della Legge 328 del 2000 che dovrebbe dare certezza di esigibilità ad un livello di assistenza sociale e che questo tema ha trovato la sordità di tutti i governi che si sono succeduti dal 2000 ad oggi, non è questa la questione che riguarda l’assistenza domiciliare a Roma. Il comunicato di S. Egidio, che mette impropriamente in un unico calderone sla, autismo e saish, si basa su notizie vecchie e riguardanti una prima fase, virtuale, di sperimentazione della riforma, iniziata nel settembre del 2011”.
“Da quel documento, grazie anche al contributo di tutti i soggetti coinvolti nella assistenza domiciliare per i disabili, comprese le famiglie dei disabili riunite in Campidoglio ad aprile del 2012, ne è passata di acqua sotto i ponti. Oggi ci troviamo di fronte ad una riforma, deliberata con la DG 355 del 2012 che pone la città di Roma all’avanguardia culturale nei servizi sociali in Europa, definendo procedure e azioni omogenee su tutta la città”.
“Analisi puntuale del bisogno, con una scheda che per la prima volta valorizza l’inclusione sociale e analizza le problematiche legate alla salute mentale, budget individuale, codifica di una molteplicità di interventi tra i quali l’assistenza indiretta e la mista, la tracciabilità dei percorsi di assistenza, la trasportabilità da un municipio all’altro, sono innovazioni di natura strategica che sono state raggiunte grazie ad un livello di puntualità del dibattito cittadino, durato due anni, che non ha pari nella storia dei provvedimenti assunti da nessuna amministrazione comunale. Non solo. E’ evidente a tutti che nei prossimi anni le risorse verranno distribuite ai comuni sulla base della programmabilità e controllabilità della spesa che è proprio uno degli obiettivi principali della riforma”, prosegue Colangelo.
“Un’ ultima annotazione sul tema complessivo delle risorse: nel 2007 il Comune di Roma, su 6,5 miliardi di spesa corrente, spendeva 240 milioni sulle politiche sociali (il 3,7%); nel 2009, su 4,5 miliardi di spesa corrente, si spendevano 280 milioni (il 6,2%); nel 2012, su 2,8 ,miliardi di spesa corrente, si sono spesi 330 milioni sulle politiche sociali (l’11,8%). Ora, sia in termini assoluti che soprattutto in termini percentuali, quello che è successo è evidente e dimostra una assoluta priorità che questa amministrazione ha avuto nei riguardi della spesa sociale in un momento storico nel quale alcuni comuni, anche importanti, hanno chiuso i servizi sociali essenziali”.
“Annuncio da questo punto di vista una ‘operazione verità’ sulla domiciliare, che avverrà, come è sempre accaduto in questi anni, con una assemblea pubblica che si terrà martedì 29 gennaio 2013 alle ore 10 nella sala Pelanda in Piazza Orazio Giustiniani 4, Testaccio. Perché la verità non si crea con i comunicati al chiuso delle stanze ma a testa alta, in mezzo alla gente, e con le carte alla mano”.
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