Roma - Fa discutere l'ipotesi di privatizzazione degli asili nido della Capitale. 


LA PRIVATIZZAZIONE
- “La privatizzazione degli asili nido e il passaggio allo Stato delle scuole dell’infanzia di Roma è un atto politico di amministrazione straordinaria, quindi oltre le competenze sostanziali del Commissario Tronca. Ancor di più, in assenza del coinvolgimento dei Presidenti di Municipio, unici vertici democraticamente legittimati rimasti sul territorio. Chiediamo al Commissario di fermarsi e chiediamo al Governo di dare indicazioni politiche chiare al Commissario di Roma affinchè cambi radicalmente rotta e proceda alla stabilizzazione di insegnati e educatrici precarie. La qualità della rete educativa di Roma resiste nonostante i tagli degli ultimi anni, conseguenza di Legge di Stabilità che, come quelle del Governo Renzi, scaricano sui Comuni i tagli di imposte nazionali”, dichiara Stefano Fassina, candidato sindaco di Roma in una nota.



DOCUMENTO UNICO PROGRAMMAZIONE
– “Le ipotesi di determinazioni relative ai nidi e alle scuole dell’infanzia richiamate nel Dup (Documento Unico di Programmazione), approvato dal Commissario Straordinario di Roma Capitale lo scorso 24 dicembre, sono coerenti con il percorso tracciato dalla precedente Amministrazione, nonché con il Piano di rientro che aveva già prescritto un programma di ristrutturazione della spesa nel settore dei nidi per un importo pari a 10 milioni di euro l’anno, da reinvestirsi per incrementare l’offerta dei posti, nonché la qualità del servizio”, si legge in una nota del Campidoglio.


I 209 NIDI – “Giova segnalare che il documento, relativo al triennio 2016-2018, delinea scenari ipotetici da valutare in sede di redazione del bilancio di previsione – a partire dall’attuale situazione articolata in 209 nidi a gestione diretta pubblica e solo 7 strutture in concessione - e trae origine, da un lato, dalla considerazione dei significativi minori costi imputabili alla gestione in concessione rispetto a quella diretta, dall’altro, dalla possibilità di ampliare i posti disponibili per l’utenza, riducendo le liste di attesa”, prosegue la nota. “Ferma restando la volontà dell’Amministrazione Straordinaria Capitolina di garantire gli attuali livelli occupazionali e la piena efficacia del servizio pubblico, si specifica che qualsiasi percorso applicativo vedrà la necessaria condivisione di qualsiasi decisione strutturale, che verrà assunta – come sempre – previo dovuto confronto con le parti sindacali e con tutti gli attori interessati”, conclude la nota del Campidoglio.