Roma - Questo pomeriggio il sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb, ha chiamato il sindaco di Roma Ignazio Marino per parlare dei gravi disordini del 18 e 19 febbraio, causati da una parte della tifoseria del Feyenoord in trasferta a Roma per un incontro di Europa League. Entrambi i sindaci hanno sottolineato il profondo legame che da sempre lega i due Paesi e le due città e sia Marino che Aboutaleb hanno sposato l’ipotesi di organizzare a Rotterdam un’amichevole tra le nazionali di calcio di Olanda e Italia per restituire la centralità allo sport e ai suoi valori e per raccogliere fondi. “Una proposta che – hanno convenuto – ora è al vaglio delle rispettive Federazioni nazionali, le uniche titolate a decidere se e quando calendarizzare l’incontro”.


“Ho ribadito al sindaco di Rotterdam che i sentimenti di amicizia e stima che legano olandesi e italiani non possono venir oscurati dal comportamento incivile e irrispettoso per Roma di qualche migliaio di violenti”, ha sottolineato Marino. Dal canto suo, il primo cittadino di Rotterdam ha anticipato al sindaco che “sono in corso diverse iniziative di raccolta fondi, a Rotterdam, ad Amsterdam e anche a Roma, per raccogliere le risorse necessarie a ripagare i danni causati dalla violenza dei tifosi. A voler contribuire – ha spiegato Aboutaleb – sono intellettuali, aziende e singoli uomini d’affari, e renderò personalmente note le offerte tra 72 ".
 

 “Ho letto con commozione la vostra lettera, avete saputo esprimere il profondo legame che esiste tra la nostra città e l’Olanda e il grande dispiacere che avete provato per i fatti verificatisi a Roma in occasione della partita di calcio di giovedì scorso”. Con queste parole si apre la lettera che il sindaco di Roma, Ignazio Marino ha scritto a Eva Mol, Victor Broers, Marcella Mul, Raphael Hunsucker e Joep Beijst, i 5 cittadini olandesi promotori dell’iniziativa “Wij zijn romeinen” (“Anche noi siamo romani”) e autori di una lettera inviata al primo cittadino subito dopo lo sfregio alla Barcaccia.

Nel messaggio proveniente dai Paesi Bassi, infatti, studenti e professori olandesi hanno sottolineato come la guerriglia romana: “Non ha solamente sconvolto, spaventato e ferito i cittadini di Roma Capitale e dell’Italia, ma ha sconvolto, spaventato e ferito anche noi, giovani studenti, ricercatori, docenti, cittadini olandesi. Roma non è solo la Capitale d’Italia, ma è una delle capitali europee e mondiali della cultura e della storia umana. Chi tocca Roma, tocca anche noi”.

Una manifestazione di estrema vicinanza alla quale il sindaco Marino ha replicato: “alla vostra dichiarazione di appartenenza alla città di Roma, rispondo che anche noi ci sentiamo olandesi, ammiriamo il vostro Paese, la vostra cultura, il vostro rigore morale, la vostra capacità d’accoglienza. Non sarà il comportamento di pochi a farci cambiare idea. Certi fatti non riguardano una nazionalità, ma singole persone. Roma continuerà a dare a tutti gli olandesi il suo più caloroso benvenuto”.

Nella lettera proveniente dall’Olanda i 5 studenti e professori di studi classici hanno invitato il sindaco Marino ad occuparsi personalmente “dei fondi che verranno raccolti da tutti gli olandesi che appoggeranno l’iniziativa e a individuarne la destinazione per riparare i danni”. 

“Desidero ringraziarvi – conclude il sindaco nella sua risposta - anche a nome di tutti i romani, per la decisione di dare via a un crowdfunding, che contribuisca alla riparazione dei danni subiti. La mia parola è che non un singolo centesimo andrà sprecato. Carissime Eva e Marcella e carissimi Victor, Raphael e Joep, spero di potervi stringere la mano personalmente e ringraziarvi di questa vostra splendida iniziativa”.