Nel 2012 seviziati ed uccisi 87.000 gatti
Roma – Sono oltre 87.000 i gatti che ogni anno vengono seviziati ed uccisi per diversi motivi in Italia. Circa tre quarti di questi animali domestici (di cui in Italia esistono oltre 10 milioni di esemplari, 7 milioni dei quali vivono tra le mura domestiche) trovano la loro morte per tre specifici motivi: il primo riguarda un numero elevato di gatti (circa 8.000), prevalentemente di colore nero che vengono rapiti ed uccisi durante i riti sacrificali.
Sono sicuramente meno rispetto ai 60.000 gatti neri uccisi nel periodo a cavallo tra gli anni ottanta e duemila, ma sicuramente rappresentano ancora un motivo di apprensione per gli amanti dei gatti. Vi sono poi i mici uccisi per l'utilizzo del loro pelo per la realizzazione di interni di pelliccia (almeno 6.000 solo in Italia e milioni nei paesi del sud est asiatico).
Almeno 5.000 infine vengono ancora ammazzati ogni anno a scopo alimentare, un fenomeno questo tutt'altro che da sottovalutare diffuso ancora in diverse aree specialmente del nord Italia.
A questi vanno aggiunti almeno 10.000 gatti che ogni anno perdono la vita in incidenti stradali per investimento, circa 2.000 vittime di incidenti domestici dentro la loro stessa casa.
Mentre ogni anno almeno un migliaio di gatti vengono uccisi dai cacciatori in quanto li scambiano per conigli o animaletti del bosco. Infine, sempre secondo i numeri del servizio emergenzamici@libero.it di Aidaa che ogni anno analizza i dati sui maltrattamenti dei felini, almeno 2.500 gatti vengono uccisi dopo essere stati seviziati, prevalentemente da giovanissimi aguzzini, fenomeno questo che lo scorso anno ha avuto punte di crudeltà inaudita specialmente nelle regioni del sud Italia.
Ed infine vale la pena ricordare che circa 15.000 cuccioli di gatto vengono uccisi o abbandonati a morire nei cassonetti appena dopo la loro nascita.
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