Roma – Papa Francesco continua a ‘stupire’. E, soprattutto, a piacere. Ai credenti e ai laici. Come dimostra una dichiarazione di Angelo Bonelli, leader dei Verdi alla risposta “Chi sono io per giudicare i gay? Sono fratelli”.  “Le parole di papa Francesco sui gay non sono solo rivoluzionarie ma sono di portata storica. Papa Francesco con la sua semplicità ha spazzato via in pochi istanti concetti utili solo ad alimentare pregiudizi e discriminazioni”, afferma Bonelli. “Adesso è venuto il momento per l'Italia di fare un passo in avanti e di approvare subito una legge contro le discriminazioni sessuali, di razza, di religione”, conclude: “purtroppo i tanti episodi di violenza nei confronti di gay e gli insulti razzisti nei confronti del ministro Kyenge dimostrano che ce n'è un disperato bisogno”. Il pontefice ha risposto ai giornalisti sull’aereo che dal Brasile lo riportava in Italia. Ad un giornalista che gli domandava se esistono le lobby degli omosessuali e se fosse preoccupato ha risposto: "Il problema è fare lobby di qualsiasi tendenza: lobby politica, lobby massonica, e anche lobby gay. La lobby gay non va bene, perché non vanno bene le lobby. Mentre se una persona è gay e cerca il Signore ed è di buona volontà, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così, va aiutato e si deve distinguere se è una persona per bene".