“Blocco dei servizi all’Immacolata: malati rari a rischio”
Roma - Cure a rischio per i malati rari con malformazioni vascolari e problemi anche per la ricerca nel campo del melanoma se i reparti dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma dovessero subire una riduzione o addirittura il blocco dei servizi.
Lo dichiarano Ezio Maria Nicodemi, dirigente chirurgo plastico, e Antonio Facchiano, ricercatore oncologico, che operano nella struttura romana dove da mesi medici e personale sanitario lavorano senza percepire lo stipendio e dove da qualche giorno un gruppo di lavoratori è salito sul tetto in segno di protesta.
“L’Idi è un centro di riferimento non solo regionale”, afferma Nicodemi, “ma per tutto il centro-sud Italia per i pazienti con malformazioni vascolari, che presentano problematiche molto complesse. La maggior parte di queste persone arriva da fuori Roma, perciò anche una telefonata a cui nessuno risponde, una comunicazione errata o un’assemblea improvvisa potrebbero essere causa di notevoli disagi. Noi continueremo a lavorare per offrire ai nostri pazienti le migliori prestazioni, almeno fin quando non avremo problemi tecnici o strumentali”.
Ad essere a rischio nella struttura romana è anche la ricerca. “Un rallentamento delle attività”, spiega Facchiano, “potrebbe comportare lo stop degli studi su nuove molecole e nuovi approcci terapeutici nel campo del melanoma e di altre malattie dermatologiche, per molti dei quali esistono progetti già finanziati”.
Insomma i servizi e la ricerca all’Idi per ora non si sono fermati, ma “procedono tra le tante difficoltà. Chiediamo - affermano i medici - che le normali condizioni di lavoro vengano ripristinate. Ed esprimiamo solidarietà ai lavoratori che protestano sul tetto”.
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