Roma - I dati sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat non fanno altro che certificare il pesante crollo dei consumi registrato nel nostro paese. Lo afferma il Codacons, commentando i numeri forniti dall’istituto di statistica.

 

 

Il forte rallentamento del tasso di inflazione – spiega l’associazione – è dovuto al crollo della domanda e alla conseguente crisi del commercio nel nostro paese: le famiglie non comprano più, e modificano fortemente le proprie abitudini d’acquisto. Basti pensare che nel 2012, i consumi sono scesi del 4%, e per il 2013 si prevede un andamento addirittura peggiore, che porterà l’Italia indietro di oltre 50 anni.

 

 

“Oramai le famiglie non possono più comprare, perché il loro potere d’acquisto è ridotto al lumicino – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Il commercio è in forte crisi, e i consumatori indirizzano le proprie scelte d’acquisto solo sulla base del fattore prezzo. Non a caso i discount sono gli unici esercizi che sembrano salvarsi da una situazione pericolosamente negativa. Di fronte a questo scenario, la crescita dei prezzi subisce una brusca frenata, circostanza che deve far riflettere il nuovo Governo che si andrà a formare circa la necessità di introdurre misure in grado di far ripartire subito i consumi e salvare il settore del commercio” – conclude Rienzi.