Violenza donne, Rauti: “Bene la ratifica della Convenzione di Istanbul”
Roma - “La ratifica da parte del Consiglio dei ministri della convenzione europea contro la violenza sulle donne, firmata ad Istanbul, è un passo avanti, perché sancisce finalmente che la violenza contro le donne è una ‘violazione dei diritti umani ed una forma di discriminazione’”. Lo ha dichiarato Isabella Rauti, presidente di Hands off women-how onlus, rete internazionale di associazioni e persone per il contrasto alla violenza sulle donne.
“Le violenze di genere sono un flagello mondiale, e non possono essere considerate fatti individuali e privati ma devono essere affrontate e contrastate come responsabilità collettive anche sul piano internazionale”, ha affermato Rauti.
“Per questo convenzioni come quella di Istanbul sono elementi essenziali nel contrasto alle violenze sulle donne. L’Italia, che ha aggiunto questa ratifica ad un sistema di regole avanzato, fra le quali spicca la legge antistalking, è in prima linea sul fronte legislativo, ma l’ondata crescente di uccisioni di donne, con 119 vittime ad oggi nel nostro Paese nel solo 2012, impone un’analisi approfondita delle cause sulla base degli elementi statistici disponibili, un’ipotesi di inasprimento delle pene ed una presa di coscienza condivisa nonché una revisione della legge antistalking per garantire maggiore efficacia ed immediatezza nella sua applicazione.”
Dall’inizio dell’anno tante le donne uccise da mariti, padri, compagni violenti. Quattro giorni fa due giovani donne rumene sono state picchiate selvaggiamente dai rispettivi compagni a Tor Carbone e Tor Vergata.
In quest’ultimo caso l’uomo, un rumeno di 35 anni, ha tentato di dare fuoco alla moglie, che ha riportato ustioni di terzo grado sul corpo. Nell’altro caso, invece, una ragazza rumena di 22 anni è stata colpita con calci e pugni, riportando fratture e ferite giudicate guaribili in un mese, poiché aveva deciso di lasciare il compagno, 40 anni, connazionale.
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