Roma  - I cacciatori sono causa del loro male e della morte di molti di loro stessi, ma sono anche la causa della morte e del male di persone che non hanno nulla a che vedere con questa orrenda pratica di morte che in Italia una minoranza ottusa continua ancora a chiamare sport.

 

In poco più di due mesi dall'apertura della stagione venatoria autunnale del 2012 si registrano già 17 morti ammazzati, tra cui un bambino, e 55 feriti: una vera e propria ecatombe. L’Aidaa  ancora una volta sottolinea l'immediata necessità di fermare questa spirale di violenza diffusa ed inutile crudeltà nei confronti degli animali inermi ammazzati solo per saziare le brame omicide di questi sanguinari.

 

 Nel frattempo l'Associazione italiana difesa animali ed ambiente invita il ministero della salute Balduzzi ad emettere in via d'urgenza un decreto che obblighi i cacciatori a pagare per intero le cure mediche a cui vengono sottoposti i feriti da caccia (diretti ed indiretti) che attualmente gravano sulle casse italiane e le cui cure sono pagate con i soldi del popolo italiano che gia in diverse occasioni ha espresso la propria contrarietà alla pratica venatoria.

 

 

"Ogni anno questi messeri che giocando alla guerra si sparano tra loro scambiando i figli per lepri e i nipoti per cervi costano solo per le cure mediche oltre 300.000 alle tasche dei contribuenti italiani- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- in un periodo di crisi e di tagli che riguardano anche coloro che realmente sono malati gravemente, vedi i malati di sla, riteniamo che le cure per i cacciatori feriti non debbano gravare sulla collettività e che quindi questi signori si paghino le cure o che se non se lo possono permettere stiano a casa loro anzichè andare a giocare alla guerra per farsi poi curare con i soldi della collettività".