Roma  – Quello delle deiezioni dei cani lasciate sui marciapiedi, o nei giardini pubblici o nei giardini privati e non raccolti dai proprietari degli animali è un fenomeno, anzi un disagio sociale assolutamente diffuso, frutto della maleducazione dei proprietari degli animali che, infischiandosene delle leggi e dei regolamenti di polizia che “obbligano a raccogliere negli appositi sacchettini le deiezioni dei cani”, inondano le strade delle grandi città, ma anche molti parchi dove oltre ai cani giocano anche i bambini”.


L'Associazione italiana difesa animali ed ambiente – Aidaa che da anni si batte per la tutela degli animali, accompagnandola da una battaglia per la buona educazione dei padroni che spesso è alla base della cattiva convivenza tra uomo e animale, denuncia questa situazione e chiede che i comuni, oltre ad emettere sanzioni pesanti contro coloro che non raccolgono le deiezioni, introduca la figura dell'ausiliario del cane.

 
Così, come avviene per chi parcheggia fuori posto la propria auto, potrebbero essere multati  quelli che non raccolgono le feci del proprio cane. Aidaa chiede anche che il ricavato delle sanzioni sia utilizzato per incentivare le politiche di tutela degli animali ed in particolare per finanziare canili, gattili e le campagne di sterilizzazione dei randagi.


“Occorre che la gente denunci gli sporcaccioni - dice Lorenzo Croce, presidente di Aidaa: “per colpa loro infatti spesso ad andarci di mezzo sono tutti i proprietari dei cani, raccogliere le cacche è un dovere civico oltre che un atto di buona educazione. Noi – conclude Croce- chiediamo ai comuni l'istituzione degli ausiliari dei cani con lo scopo di individuare e adeguatamente sanzionare questi sporcaccioni con multe salate. Chi ama gli animali deve essere più rispettoso degli altri, anche delle persone che vivono nella stessa casa, nello stesso condominio e nella stessa città”.