Roma-Lido, mancano i due treni Caf promessi. I pendolari: "Il comune vuole che rimanga una linea di serie B"
Giova ricordare che il 16 dicembre il Consiglio straordinario del X Municipio si era espresso all'unanimità sulla necessità dello spostamento dei treni e la Regione, presente, si era detta favorevole ed avrebbe sostenuto i costi. Se allora si fosse dato corso alla richiesta a Pasqua avremmo avuto la certezza di 2 treni sicuri in più.
Oggi abbiamo solo le solite false promesse di ATAC sulle manutenzioni degli MA200, smentite un giorno dopo l'altro dai fatti, a cui però l'Assessore si è accodato senza battere ciglio. Quella dell'Assessorato è una decisione squisitamente politica. Dal punto di vista tecnico e amministrativo problemi non ce ne sarebbero: i soldi li mette la Regione e l'agenzia per la sicurezza ANSFISA ha chiesto 3 mesi per le verifiche. L'argomentazione che serve troppo tempo è chiaramente risibile. L'alternativa secondo l'Assessore sarebbe quella di sperare nelle manutenzioni leggere degli MA200, curate da ATAC, che avrebbe dovuto assicurare 7 treni dal 7 gennaio, poi dal 17 gennaio, poi a febbraio (come da annunci a mezzo stampa dello stesso Assessore), e poi ancora a marzo e poi chissà.
La decisione rischia di mettere la parola fine alle speranze dei pendolari di avere un servizio fruibile in attesa dei nuovi treni che arriveranno per il Giubileo del 2025. La politica ha scelto di relegare la Roma Lido e tutte e tre le ferrovie ex-concesse ad un rango di serie B, con le migliaia di loro utenti e le centinaia di migliaia di abitanti del quadrante sud ovest della città. Amministrazioni di centrodestra, centrosinistra e M5S in Regione e in Comune nel corso degli anni non hanno fatto niente per assicurare il pieno diritto alla mobilità. Per ultimo, il recente comunicato di ANSFISA del 25 u.s. sulle difformità degli impianti e treni gestiti da ATAC, che cita ascensori e scale mobili della Roma Lido ed il famoso quarto CAF sottoposto a fermo per eccessivi km percorsi, smentisce la fiducia dichiarata da Patané in riunione sulla dirigenza ATAC e sulla loro professionalità, cosa di cui abbiamo sempre dubitato.
Nel denunciare con forza questa vergogna, questo apartheid a cui siamo costretti, chiariamo che non ci rassegniamo né alle chiacchiere, né ai falsi annunci stampa, tanto meno alle promesse di Regione e Comune (ed ATAC). Non finisce qui".
Così in una nota il Comitato Pendolari Roma Ostia.
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