Roma – Il mondo del cinema piange la scomparsa di Carlo Lizzani, 91 anni, regista, sceneggiatore, attore e produttore, che si è tolta la vita questo pomeriggio, lanciandosi dal terzo piano del palazzo al quartiere Prati. A notare il corpo privo di vita nel cortile interno dello stabile di via dei Gracchi alcuni vicini che hanno allertato il 113. Sono tutt’ora in corso le indagini da parte del commissariato e della polizia scientifica sul tragico episodio anche se si tratterebbe di un suicidio: il Maestro avrebbe lasciato un biglietto ai figli. Carlo Lizzani è stato autore di film memorabili tra cui Riso amaro, Mussolini ultimo atto, Banditi a Milano, Cronache di poveri amanti. Debuttò nel 1950 con il film Nel mezzogiorno qualcosa è cambiato: la sua fu una lunghissima carriera e gli furono attribuiti importanti riconoscimenti tra cui  una laurea honoris causa a Torino in scienze della comunicazione. Era nato a Roma il 3 aprile del 1922 ed è stato anche autore di una “Storia del cinema italiano”. E’ stato anche sceneggiatore di registi come De Santis, Rossellini e Lattuada nel periodo neorealista.  Dal 1979 al 1982 il regista romano ha anche diretto la Mostra del cinema di Venezia. Era tutor del corso di Filmmaker della Accademia Act Multimedia di Cinecittà. Anche il Maestro, come già Mario Monicelli che si suicidò un paio di anni fa nonagenario, ha scelto questo gesto estremo, di ribellione, forse, contro la vecchiaia e la malattia. Questa settimana il cinema ha perso anche Giuliano Gemma, il ‘re degli spaghetti western’, deceduto per un tragico incidente stradale a Cerveteri.