Roma – Per la prima volta in Italia ed in Europa gli operatori delle imprese di pompe funebri romane scendono in piazza per protestare contro il monopolio di due società, la Se.M.I. – Servizi mortuari integrati controllata e gestita dalla Taffo Srl, e la Cattolica 2000 Srl. Queste società, infatti, ‘si accaparrono’ tutti i servizi mortuari all’interno degli ospedali della Capitale e della Regione, con il tacito avallo dell’Azienda sanitaria locale, portando così sull’orlo del fallimento le altre imprese che danno lavoro a circa 2.500 persone. Molte di queste piccole società, seppur con oltre cento anni di esperienza in questo delicato settore, hanno già dovuto chiudere perché schiacciate da una concorrenza che si fa di giorno in giorno più spietata. Per questa ragione, esasperati da una situazione diventata ormai insostenibile,  Ass.I.Fu.R. - Associazione Imprese Funebri Romane, l’associazione di categoria che riunisce molte agenzie di pompe funebri della Capitale, ha organizzato un sit-in per protestare contro il ‘business del caro estinto’. Una nutrita rappresentanza dei lavoratori del settore, preoccupati per la precaria situazione economica in cui versano le proprie imprese, alcune sull’orlo del fallimento, e per le proprie famiglie, manifesteranno martedì 16 luglio, a partire dalle ore 8, davanti alla sede della Regione Lazio in via Cristoforo Colombo.


Protesteranno “contro il sistema che non ha ancora una propria regolamentazione, come nel  resto delle regioni italiane, con il contributo di delibere molto poco chiare e trasparenti e soggette alle più ampie interpretazioni”. E proprio a causa della mancanza di tale regolamentazione, “taluni soggetti vengono avvantaggiati a danno del resto dell’intera categoria. Da qui lo scandalo che accade nelle camere mortuarie di tutti gli ospedali di Roma dove in sostanza si genera il monopolio della gestione delle Pompe Funebri, i cui i servizi mortuari sono affidati alle Società Se.M.I. controllata dalla Taffo e Cattolica 2000”. Nel corso della manifestazione il presidente di Ass.I.Fu.R, Gianluca Fiori, e l’avvocato Fabrizio Sepiacci, responsabile dell’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie ‘Antonino Caponnetto’ che sostiene le ragioni dei manifestanti nel chiedere giustizia e trasparenza, spiegheranno ai giornalisti ed a tutti i presenti, nei dettagli, la situazione che si è venuta a creare negli ultimi dieci anni in questo settore.A Roma vi sono circa 500 agenzie che danno lavoro a 5 persone ognuna per un totale di 2.500 persone ma a causa di questa mafia e di un ‘sistema’ che copre questa vergognosa situazione rischiamo di chiudere, con ricadute economiche e fiscali non indifferenti per l’intero tessuto sociale”, spiega il presidente di Ass.I.Fu.R., Gianluca Fiori. “Non solo le due società monopolizzano i servizi nei nosocomi romani, praticamente inaccessibili alle piccole agenzie ‘non protette’, ma creano una concorrenza sleale sui costi dei funerali. Un funerale costa mediamente per l’Agenzia delle Entrate circa 3.000, 3.200 euro ma i soggetti in questione riescono ad abbassarlo, di fatto svendendolo, fino al di sotto dei 1.000 euro. E’ un problema grosso, un cane che si morde la coda”, prosegue il presidente Fiori, “che ha come conseguenza probabile sia l’evasione fiscale sia una perdita della qualità del lavoro: gli operatori, infatti, sono costretti a tagliare i costi, riducendoli all’osso. Come operatori impegnati in molti casi da decenni in questo settore, assistiamo impotenti a chi specula sul dolore delle famiglie, emotivamente e psicologicamente coinvolte per la perdita dei propri cari”


E’ un problema estremamente serio per il quale adesso, in attesa che vengano dettate le Linee guida a regolamentare il settore, dopo la sentenza del Tar del 2011 che ha accolto il ricorso dell’ospedale San Filippo Neri ed una sentenza del Consiglio di Stato del settembre del 2012 che ha confermato la giusta partecipazione agli appalti per le imprese funebri, contrariamente al resto d’Italia, chiediamo l’intervento IMMEDIATO E DIRETTO della Regione Lazio: servono risposte seduta stante”, sottolinea il presidente Fiori. “Il tempo dell’attesa è finito! Siamo a un punto di non ritorno: difficile uscirne indenni. Vogliamo lavorare legalmente per il rispetto dei dolenti e per garantire una vita dignitosa ai nostri figli o dobbiamo metterci il passamontagna?. Qualora non otterressimo risposte soddisfacenti, saremo costretti ad una occupazione delle camere mortuarie degli ospedali romani per dare un segnale forte alle istituzioni”, conclude. Appuntamento martedì 16 luglio, ore 8, davanti alla sede della Regione Lazio, via Cristoforo Colombo, Roma.