“Ater, la situazione è insostenibile”
Ostia – Inquilini allo sbando per l’inerzia dell’Ater Comune di Roma, che provocherebbe un inesorabile disfacimento materiale e ideale delle case popolari. In questo lento tracollo, chi soffre sono le decine di migliaia di inquilini, non certo i dirigenti incompetenti dell’azienda e i politici che dovrebbero sovrintenderne il lavoro. La denuncia è dell’Unione inquilini che ha organizzato un sit-in di protesta per giovedì 6 dicembre a lungotevere Tor di Nona.
Secondo l’Ui, la Regione Lazio avrebbe regalato 60 milioni di euro ai palazzinari per costruire case in ''housing sociale'', cioè abitazione che i privati potranno affittare a canoni elevati a chi vogliono. E senza che esistano Bandi pubblici d’assegnazione.
La Regione continuerebbe inoltre a trattenere illegalmente ben 45 milioni euro che dovrebbero invece essere destinati all'Ater di Roma per le manutenzioni e le ristrutturazioni.
“Invece di chiedere a gran voce questi soldi dovuti e non corrisposti, l'Ater preferisce ignorare i suoi obblighi e rinunciare alle manutenzioni dei suoi immobili, con il grave disagio che ne deriva per gli inquilini che in quelle case decadenti sono costretti a viverci”.
“L'ultimo vergognoso atto della maggioranza che governa l'Ater è l’elezione di un direttore generale che però non conoscerebbe le case popolari, non è un tecnico nè un professionista ma sarebbe solo un amico della governatrice e della sua “cordata” che ha trasformato l’Ater in un affare privato da cui spremere soldi e favori in una logica clientelare che sarebbe utile sottoporre all’attenzione della magistratura”.
Gli inquilini delle case di via Vasco De Gama, ricordando che nel nostro Paese ci sono 900 mila famiglie italiane in emergenza abitativa, sottolineano la necessità di nuovi alloggi popolari. La casa è un diritto, pertanto nell’assegnazione degli alloggi bisogna dare in primis la priorità alle famiglie italiane e per famiglie si intende anche persone singole di ambosessi, perché tutti hanno pari diritti e pari dignità.
“Si rende necessario migliorare le funzioni delle politiche abitative, che non funzionano affatto, mentre non si capisce con
quali criteri avvenga l’assegnazione degli alloggi popolari”, dichiara una inquilina lidense. “Gli iter burocratici ed amministrativi sono senza fine. E
vergognosi”.
“Stesso discorso vale per l’Ater: gli utenti aspettano ormai da 30 anni di ottenere la voltura contrattuale pur avendone i requisiti”, spiega la signora: si tratta di persone che hanno sempre avuto la residenza e abitato di fatto nell’alloggio, con reddito minimo, e che pagano regolarmente le bollette e sulle stesse anche le pregresse morosità, figli di genitori intestatari deceduti”.
“Questo vergognoso disservizio provoca problemi agli utenti i quali sono pressati dall’Agenzia delle entrate che chiede loro il pagamento della tassa dei rifiuti Ama ma non possono effettuarlo perchè l’azienda, giustamente, richiede loro il contratto di locazione che l’ente non rilascia”, riassume l’inquilina: l’Ater è continuamente ‘commissariata’ ma anche qui bisognerebbe capire “chi commissaria chi. Mentre gli utenti pagano tutti i disagi non ottenendo una regolarizzazione”.
L’invito agli inquilini è quello ad alzare la voce perché “tutti sappiano di questi problemi e che i giornalisti si occupino delle scandalose vicende di questa azienda allo sbando”. Giovedì 6 dicembre, ore 11, lungotevere Tor di Nona, 1, Roma.
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