Roma – Sì al papa senza la stola di ermellino e no alle pellicce. Ormai da anni l’Associazione italiana diritti animali e ambiente si batte affinché dall’abbigliamento del pontefice sia eliminato il mantello guarnito con pelliccia di ermellino.

 

 

 

Adesso, però, anche l’Ente nazionale protezione animali ha deciso di battersi per la stessa causa, provocando la reazione un po’ “seccata” dell’Aidaa. Ruggine tra associazioni animaliste? Succede anche questo.

 

 

“Il fatto che ci si batta per la stessa causa non autorizza l’Enpa a copiare nostre iniziative in campo già da anni, che stanno raccogliendo migliaia di firme in tutto il mondo", commenta  Lorenzo Croce, presidente Aidaa, a proposito della petizione Enpa che chiede al papa di rinunciare all'ermellino.

 

 

“Sono diversi anni che stiamo raccogliendo firme per chiedere al Santo Padre di rinunciare  sia all'ermellino sia agli orpelli che derivano dagli animali ed ora scopriamo che il maggiore ente di tutela degli animali non trova di meglio da fare che copiare la nostra iniziativa raccogliendo oltre 7.000 firme (www.firmiamo.it/papasenzaermellino)”, sottolinea Croce.

 

 

“Chiaro, ben inteso, che la cosa non ci dispiaccia. Anzi  è la riprova della bontà della nostra iniziativa, raccolta e rilanciata ma almeno si abbia il buon gusto di riconoscere che altri, prima di loro, si sono impegnati e si stanno impegnando in questa direzione invece di fotocopiare sottobanco le idee di altri contrabbandandole per proprie”, conclude.