Roma - Un grande applauso ha accolto l'ingresso del Papa in Aula Nervi per l'Udienza Generale di oggi: un'Aula gremita da 8 mila fedeli (mentre ne erano attesi 3500). E' questa la prima occasione pubblica dopo il clamoroso annuncio delle dimissioni, fatto a sorpresa lunedi' scorso durante l'allocuzione pronunciata in latino al Concistoro convocato per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Tra la folla sventolano bandiere polacche, croate, spagnole e cilene.


Dopo i saluti iniziali in varie lingue, c'è stato anche un attimo di apprensione per il ritardato arrivo del pontefice. L'attesa si è sciolta alle 10.40 con il grande applauso all'apparire del santo Padre. La folla, prima dell'arrivo del Papa, ha intonato lungamento 'Benedetto, Bendetto!'.


"Ho sentito quasi fisicamente in questi giorni per me non facili, la forza della vostra preghiera. Continuate a pregare per me, per la Chiesa e per il futuro Papa. Il Signore ci guiderà", ha detto Benedetto XVI rivolgendosi ai fedeli che gremivano l'Aula Nervi. "Mi sostiene e mi illumina la certezza che la Chiesa è di Cristo, il quale non le farà mancare la sua guida e la sua cura".


 

Il Papa dice di aver rinunciato "in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo
aver pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede".

 

 

 

Non si può vivere senza Dio
"Le tentazioni di Gesù e la conversione per il Regno dei cieli" è il tema scelto da
Benedetto XVI per la catechesi dell'udienza generale di oggi.


"Che posto ha Dio nella mia vita? E' Lui il Signore o sono io?", ha chiesto Benedetto XVI durante il suo discorso nell'udienza generale in Vaticano. La base delle tentazioni di Gesù nel deserto è "la proposta di strumentalizzare Dio, di usarlo per i propri interessi, per la propria gloria e il proprio successo. "E dunque, - ha commentato il Pontefice - in sostanza, di mettere se stessi al posto di Dio, rimuovendolo dalla propria esistenza e facendolo sembrare superfluo".


 

"Le prove cui la società attuale sottopone il cristiano sono tante e toccano la vita personale e sociale", ha sottolineato Benedetto XVI nella catechesi all'udienza generale di oggi, penultima del pontificato.

 

 

"Non è facile - ha elencato - essere fedeli al matrimonio cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana, lasciare spazio alla preghiera e al silenzio interiore. Non è facile opporsi pubblicamente a scelte che molti considerano ovvie, quali l'aborto in caso di gravidanza indesiderata,
l'eutanasia in caso di malattie gravi, o la selezione degli embrioni per prevenire malattie ereditarie".

"Convertirsi significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo, del
proprio prestigio della propria posizione, ma far sì che ogni giorno, nelle piccole cose" la "verità' e l'amore "diventino la cosa più importante, grazie". Con queste parole
il Papa ha concluso la sua catechesi in udienza generale. I presenti lo hanno applaudito per alcuni minuti.


 

"L'inizio del Conclave deve essere stabilito tra i 15 e i 20 giorni dall'inizio della sede vacante. Se tutto si svolge senza problemi si puo' pensare che inizierà dal 15 marzo in poi".

 

 

 

 

Lo ha detto padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, spiegando che la decisione della data "spetta ai cardinali riuniti nelle congregazioni
generali". Nella costituzione apostolica, infatti, si dice che da quando inizia la sede vacante hanno inizio queste congregazioni in preparazione del conclave, che hanno adempimenti giuridici e una "funzione importante di conversazione e di scambio sui problemi e la situazione della chiesa in modo da maturare criteri in funzione dell'elezione". In modo, ha aggiunto padre Lombardi, da "arrivare ai giorni chiave del conclave con una preparazione".

 

 

 

 

L'Osservatore smentisce ancora che la rinuncia arrivi a causa di difficoltà nella Chiesa. "I momenti difficili - conclude - non sono mancati nei suoi otto anni di pontificato", ma il Papa "li ha affrontati e superati con pieno affidamento a Dio e avviando a soluzione questioni annose ricevute in eredità".

 

 

(rai.news.24)