Piano tombini, pulite 9mila caditoie nel primo mese di interventi
Roma - Si è concluso il primo mese del Piano Caditoie. Il Piano, operativo dallo scorso 2 settembre, riguarda la pulizia delle opere connesse allo smaltimento delle acque meteoriche ed è volto a realizzare interventi sulle situazioni più a rischio di allagamento, segnalate da Municipi, Atac, Polizia di Roma Capitale e dai cittadini. Dall'avvio del piano sono stati effettuati circa 9mila interventi di disostruzione da terra, sabbia e rifiuti delle caditoie e delle bocche di lupo in 270 tra strade, sottovia, ponti e cavalcavia su tutto il territorio della Capitale. Gli interventi sono realizzati in coordinamento con Ama, chiamata a intervenire sulla pulizia di superficie da fogliame e rifiuti. Le 11 imprese coinvolte nei lavori hanno riscontrato malfunzionamenti strutturali nel 18% delle opere su strada interessate agli interventi. I problemi più frequenti risultano essere l'ostruzione delle tubolari per radici e la presenza di cavi nel sottosuolo per lavori svolti da società private di servizi. I lavori vengono eseguiti con due diverse tecniche a seconda delle necessità: Elephant (escavatore a risucchio) e Canal jet (macchine per la pulizia idraulica). Dopo una mappatura degli interventi effettuati, i dati sono incrociati con la mappa dei tombini di Ama, per ottenere un database unico che consenta di controllare l’efficacia delle attività svolte, impostare gli interventi futuri ed evidenziare le situazioni ancora a rischio. Intanto sono circa 1.400 le segnalazioni inviate nel primo mese dai cittadini su liberailtombino@comune.roma.it , e 330 le telefonate ricevute dal contact center 060606, i due canali con cui è possibile contribuire ad individuare le priorità indicando il luogo in cui si trovano le caditoie ostruite ed il tipo di ostruzione (foglie, rifiuti, terra, ecc.). Nella sezione “Libera il tombino” del sito del Dipartimento Manutenzione di Roma Capitale (www.comune.roma.it/infrastrutture ) sono riportati gli aggiornamenti settimanali e mensili degli interventi effettuati.
L’assessore allo sviluppo delle periferie, infrastrutture e manutenzione urbana, Paolo Masini, ha dichiarato: «Stiamo mettendo in campo un piano molto approfondito, che punta sulla responsabilizzazione delle imprese. Abbiamo vincolato il corrispettivo economico alla presentazione di report settimanali e di fotografie georeferenziate del "prima" e "dopo" l'intervento, oltre alla marcatura con un contrassegno dei tombini su cui si è intervenuti. Dai report è emersa una situazione difficile, con un numero molto alto di criticità dovute alla mancata manutenzione e in generale alla scarsa attenzione prestata negli scorsi anni al problema degli allagamenti. A questo si aggiungono i tanti problemi strutturali connessi allo sviluppo ancora incompleto di zone della città. Nelle prossime settimane valuteremo l'impiego di parte dello stanziamento di 3,5 milioni di euro, il più importante degli ultimi quattro anni, per mettere in atto un piano di riqualificazione anche strutturale delle condotte, in attesa che siano individuate le risorse indispensabili per dotare Roma, finalmente, di una rete efficiente. Trasparenza, partecipazione, sviluppo e innovazione sono i pilastri del nostro metodo. La nostra città - ha concluso Masini - deve fare un passo avanti verso la normalità».
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