Roma - Film e musica gratis facendo 'concorrenza' alle case di distribuzione legali. Oscurati 27 siti web pirati posti in tutto il mondo. Il reato contestato è quello di sfruttamento illecito del diritto d’autore. Le indagini, condotte dalla polizia postale, sono durate quattro mesi ed hanno preso l’avvio dalla denuncia sporta da una società di produzione e distribuzione cinematografica. I monitoraggi effettuati dagli investigatori hanno consentito di accertare l’esistenza di una vera e propria piattaforma alternativa ai servizi offerti dalle emittenti a pagamento e dall’industria cinematografica, con una disponibilità potenzialmente infinita di prodotti da offrire al pubblico, tra cui molti film attualmente in prima visione nelle sale.


L’Ufficio Multimedialità della Siae ha collaborato al monitoraggio e agli accertamenti amministrativi ed ha confermato che i siti oggetto di indagine non erano autorizzati alla divulgazione. La maggior parte dei server interessati si trovano in paesi di quattro continenti (Australia, U.S.A., Belize, Cina, Russia, Moldavia, Romania, Olanda, Svizzera, Francia e domini in U.S.A. Seychelles, India, Australia, Svizzera, Panama, Uk, Germania). Inoltre molti domìni sono ospitati in paesi diversi da quelli dell’ubicazione del server (Australia, Usa, India, Seychelles, Panama, Uk, Germania, Svizzera), circostanza che ha determinato una serie di complicazioni tecniche e procedurali per poter inibirne la fruibilità dalle piattaforme telematiche italiane.

 
I siti web pirata, infatti, attuano l’escamotage di ubicarsi in “paradisi” web, dove la normativa locale è meno restrittiva. Tali difficoltà, tuttavia, sono state aggirate attuando nella rete un blocco dei Dns, realizzando un “muro invisibile” sui confini italiani in modo da impedire il raggiungimento dei predetti domini dal territorio nazionale. Le indagini hanno consentito di accertare che numerosi siti web permettevano di visionare in streaming o di effettuare il download di circa 400.000 files relativi a film, di cui alcuni attualmente nelle sale cinematografiche, nonché di un numero molto superiore di prodotti audio e software diffusi in violazione del diritto d’autore.

 
La Siae ha stimato che si è trattato di uno dei più rilevanti sequestri a livello mondiale e il primo di queste proporzioni in ambito europeo, considerato che il danno complessivo ammonta a circa 1,5 miliardi di euro, di cui 800 milioni nel settore dei film e 700 milioni in quello della musica, nonché 1,4 miliardi di euro per quanto riguarda il software; la conseguente riduzione dell’indotto potrebbe comportare, entro il 2015, la perdita di 22.000 posti di lavoro solo nel mercato italiano. Anche se la visione o il download dei film e dell'altro materiale era gratuito, i siti in questione guadagnano ingenti somme dalla pubblicità, quantificabili intorno agli 80.000/90.000 dollari annui.