Roma - La squadra mobile di Roma, in collaborazione con quella milanese e con il servizio centrale di polizia scientifica, lunedì scorso ha arrestato il responsabile dell’uccisione di Zhang Qihua, avvenuto il 13 dicembre scorso a Roma al quartiere Portuense.

 

 

 

L’omicidio era avvenuto nel pomeriggio e il corpo della vittima era stato trasportato in strada da alcuni connazionali nel tentativo di soccorrerlo. Le volanti, arrivate sul posto, avevano ispezionato l’appartamento trovando subito il coltello usato per l’aggressione.

 

 

 

La persona fermata dalla polizia è un cittadino cinese di 39 anni, Chang Zhong, che il giorno dell’omicidio, dopo aver accoltellato il suo connazionale, aveva fatto perdere le proprie tracce.

Dalla ricostruzione fatta dagli investigatori è emerso che l’omicidio è stato l’epilogo di una lite tra la vittima e il presunto omicida, che al momento pare fosse ubriaco.

 

 

 

 

Le indagini, rese più complicate dal fatto che entrambi i cittadini stranieri erano irregolari in Italia, si sono subito dirette verso un cittadino cinese conosciuto come “Daja”, il cui segno particolare era una cicatrice sul volto.

 

 

 

 

Il prosieguo delle investigazioni ha permesso di rilevare la presenza di un sospetto, che corrispondeva alle descrizioni, a Milano, in una zona dove esiste una numerosa comunità cinese. Per questo è stata richiesta la collaborazione della squadra mobile meneghina.

 

 

 

 

 

Domenica scorsa, durante i festeggiamenti del capodanno cinese a Milano, gli agenti impegnati nelle ricerche hanno individuato l’uomo che stava cenando all’interno di un ristorante in compagnia di una donna.

 

 

 

Quando i poliziotti si sono presentati per identificarlo, questo, rivolgendosi alla sua compagna, ha detto “La mia vita è finita…”.

L’uomo è stato accompagnato in questura per i dovuti accertamenti.

 

 

 

A conclusione di tutti i riscontri, sulla base degli elementi raccolti, la magistratura romana ha emesso un provvedimento restrittivo, notificato allo straniero lo scorso 11 febbraio.

 

 

Chang è quindi stato accompagnato nel carcere milanese a disposizione dell’autorità giudiziaria, con l’accusa di omicidio doloso.