Roma – Sabato scorso la Roma Primavera, sempre guidata da Alberto De Rossi, ha vinto il suo ottavo scudetto. Sono serviti i calci di rigore, come nella semifinale con l'Inter, per sconfiggere una Juventus battagliera fino alla fine. Il destino, stavolta, ha voluto divertirsi: l'allenatore dei giovani bianconeri è Fabio Grosso, colui il quale, domenica 9 luglio 2006, segnò il rigore decisivo per far vincere l'Italia contro la Francia nella finale mondiale di Berlino. Il giocatore giallorosso che invece ha realizzato il tiro dal dischetto della vittoria si chiama Grossi (di nome Lorenzo).


A parte questa curiosità, erano gli juventini i primi a passare in vantaggio, grazie alla massima punizione trasformata da Kastanos, a cui i romanisti hanno risposto in apertura di ripresa con la rete di Ponce. I giovani calciatori della società di Corso Galileo Ferraris, poi, hanno prima colpito una traversa con Zappa e si sono salvati dalla sconfitta nei tempi regolamentari grazie al direttore di gara, che ha annullato un regolare gol di Spinozzi. Nei supplementari non succede granché, ed allora le formazioni sono dovute andare ai rigori. Qui, il portiere romanista Crisanto s'è distinto, parando 2 tentativi avversari, ed i suoi compagni hanno completato l'opera una volta passati alla fase "a oltranza", nella fattispecie al sesto tiro.


Quindi, un lustro dopo l'ultima volta, la squadra di Piazzale Dino Viola è riuscita a riportare a Roma il trofeo, intitolato alla memoria dell'indimenticabile giocatore e dirigente interista Giacinto Facchetti. Complimenti ragazzi, vincere così, contro la squadra più 'odiata' (e ammirata) nell'intera Italia, è ancora più bello! M'accodo volentieri alle congratulazioni arrivatevi dal Presidente Pallotta.