Roma – Esito positivo per una vicenda che avrebbe potuto avere esiti drammatici, protagonista una persona affetta da Alzheimer. Questi i fatti.

 

 

Ieri, 8 febbraio, intorno alle 17.40, il signor S.Q., 84 anni, affetto da Alzheimer, è fuggito di casa. La moglie, accortasi della sua fuga, ha avvertito prontamente la sala operativa del Progetto Diogene che, grazie al dispositivo "Il Filo di Arianna" indossato dall’anziano, ha identificato subito la sua posizione.

 

 

 

 

 

Da quel momento la sala operativa ha continuato a localizzarlo ogni minuto, fornendo ad intervalli regolari informazioni sulla sua posizione sia alla moglie sia alla sala operativa della questura di Roma che al comando provinciale dei carabinieri, allertate sulla base di un protocollo operativo e di una sperimentazione portata avanti per tutto il 2012.

 

 

 

 Dall’analisi del percorso e dalla velocità con cui si spostava il dispositivo, appariva evidente che il signor S.Q. avesse preso un autobus. La verifica del percorso ha permesso di capire che l’autobus era il 785. Data la velocità di spostamento si è deciso di attendere il mezzo al capolinea, in via Emilio Nazzani, dove il signor S.Q. è stato rintracciato alle 20, sano e salvo.

 

 

 

Il dispositivo “Filo di Arianna” indossato dall’uomo era stato donato alla famiglia dall’Associazione Alzheimer uniti e fa parte dei 50 dispositivi che la Fondazione Aldo Peretti ha deciso di finanziare per aiutare le famiglie delle persone affette da Alzheimer più bisognose.

 

 

 

 

Visti i positivi risultati è intenzione dell’associazione riproporre in maniera continuativa la collaborazione diretta con polizia e carabinieri. Per maggiori informazioni rivolgersi al 199.900.200 o al sito www.progettodiogene.com.