Roma – E’ fortunatamente fuori pericolo il ragazzo di 16 anni che questa mattina intorno alle 12.30, durante la pausa per la merenda, si è lanciato dal terzo piano della scuola, un istituto tecnico nautico M. Colonna, che frequenta in via Salvatore Pincherle, in prossimità di viale Marconi, al quartiere Colombo.


Lo studente, di origini rumene, dopo essersi buttato dalla finestra, è ‘atterrato’ sulle gambe su una minicar parcheggiata nel cortile interno dell’edificio, fratturandosi le gambe e le caviglie. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Colombo, diretto dalla dottoressa Agnese Cedrone, chiamati dal personale della scuola. Il ferito è stato immediatamente trasportato in codice rosso a bordo di un’ambulanza al vicino ospedale San Camillo. Al momento del trasporto il 16enne era cosciente e respirava spontaneamente. Al momento i poliziotti sono in ospedale per cercare di ricostruire l’accaduto e soprattutto il motivo che ha spinto il teen ager a mettere in atto un gesto tanto estremo. “Attualmente non abbiamo elementi per fare alcuna ipotesi: stiamo lavorando per cercare di fare chiarezza”, ha detto la dottoressa Cedrone.


Dopo aver sentito i familiari, la mamma e i compagni di classe, alcuni dei quali hanno assistito al tragico volo del sedicenne, ecco venir fuori la verità. Una verità molto drammatica. Il ragazzino è omosessuale, un fatto questo che lo ha reso oggetto di derisioni, prese in giro pesantissime da parte degli ‘amici’. E che è stato fonte di discussioni, anche serie, in famiglia. Con il padre, in particolare, che non accettava l’orientamento sessuale del figlio. La famiglia vive a via Andria, al quartiere Appio-Tuscolano. Il ragazzo aveva espresso su facebook la volontà di farla finita, stanco delle pressioni e delle continue violenze psicologiche di cui era vittima. Oggi la dottoressa Cedrone gli ha parlato. “E’ lucido ma molto giù. Ha detto di sentirsi emarginato, incompreso, solo: una vicenda molto triste davvero”, ha affermato la dirigente. Guarite le ferite fisiche, questo giovanissimo avrà probabilmente bisogno di un sostegno psicologico: fa riflettere che la crudeltà degli altri lo abbia indotto a un gesto tanto estremo. Non ha retto. Come non ce la fece più a sopportare quel tremendo carico di cattiverie il quindicenne, studente al liceo Cavour, che si impiccò pochi mesi fa perché amava il colore rosa.