Roma - E' aumentato di 10 centesimi il prezzo dei principali quotidiani italiani, da 1,20 a 1,30 euro, con un incremento dell'8,3%, decisamente elevato. Il Codacons ha deciso di presentare un esposto all'Autorità delle comunicazioni, all'Antitrust e al viceministro dello Sviluppo economico Antonio Catricalà, anche in considerazione dello strano e sospetto allineamento, sia per la comune tempistica che per l'aumento verificatosi. L'associazione attacca gli editori di quei giornali che, in questo momento di crisi e difficoltà per le famiglie, hanno deciso ugualmente di aumentare il prezzo di un bene così importante per la democrazia invece di puntare su idee nuove e diversi piani di sviluppo, dagli abbonamenti on line, in Italia ancora troppo costosi, a nuove iniziative editoriali. E' vero che in questi ultimi anni ci sono stati minori ricavi editoriali e meno pubblicità. Ma l'aumento dei prezzi rischia di allontanare ancora di più gli elettori, aggravando i conti. Inoltre non risolve certo i problemi strutturali dei giornali italiani. Peraltro la minore pubblicità, certamente legata alla crisi delle aziende, dovrebbe presto tornare a risalire con l'inversione del ciclo economico, che si spera possa iniziare nel 2014. Temiamo, invece, che l'aumento del prezzo sia permanente. Il Codacons plaude, quindi, a quegli editori che hanno deciso di stringere i denti e tenere fermi i prezzi.