Roma - “Quanto affermato oggi dall’Associazione 21 luglio, dovrà essere accuratamente verificato nelle sedi opportune, perché è semplicemente inaudito che si contravvenga così smaccatamente agli impegni presi con la città e con i romani durante la campagna elettorale che nel 2008 portò alla vittoria del centrodestra, e questo proprio grazie alla promessa di risolvere finalmente l’annoso problema della presenza eccessiva di nomadi nella Capitale e con l’obiettivo di ripristinare legalità e decoro. Non consentiremo che le famiglie in difficoltà, gli anziani soli e quanti altri attendono in una regolare graduatoria da anni, siano sorpassati nell’indifferenza di ogni forma di giustizia sociale e di buon senso, in nome di un buonismo ottuso e a senso unico. Non è questo il progetto sociale che i romani volevano vedere realizzato. Le case popolari devono essere assegnate prima ai cittadini che vivono in difficoltà economica e agli sfrattati, da sempre considerati assurdamente cittadini di serie B”. Lo dichiara in una nota il presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale Fabrizio Santori, commentando la notizia sulle case popolari ai rom diffusa oggi.



“Nel caso in cui il sindaco Alemanno e la sua Giunta avessero preso questa enorme cantonata approvando la delibera n. 302 del 25 ottobre 2012, che detta precisi criteri nell’assegnazione degli alloggi popolari, saranno costretti ad una clamorosa marcia indietro annullando il bando, onde evitare gravi tensioni sociali e tentativi ignobili di saltare gli ostacoli, tagliando la strada ai più deboli e a quegli onesti cittadini che attendono con pazienza la realizzazione del loro diritto alla casa”, conclude Santori.