Sigaretta elettronica, Assoecig Confesercenti contro imposizione fiscale sproporzionata e inappropriata
Roma - A seguito delle centinaia di richieste ricevute, la Confesercenti Provinciale di Roma ha deciso di dedicare particolare attenzione al settore della distribuzione della sigaretta elettronica e dei prodotti ad essa collegata quali aromi e parti di ricambio. Per questo motivo la Confesercenti di Roma ha dato vita ad “Assoecig” (Associazione esercenti sigaretta elettronica), associazione di categoria che mira a diventare un punto di riferimento per gli esercenti del settore su tutto il territorio. Missione di Assoecig è quella di rappresentare il mondo del commercio della sigaretta elettronica, settore che con il suo dinamismo sta dando un importante e nuovo contributo al Pil e all’occupazione d’Italia. Il mercato della sigaretta elettronica - informa Confesercenti - vede oggi un pubblico di circa 1,6 milioni di persone a fronte di un fatturato che nel 2012 si è attestato sui € 350 milioni con una proiezione per il 2013 di circa € 500 milioni. Si stima che a fine 2013 saranno circa 4.000 gli esercizi commerciali dediti alla vendita, con un impiego di circa 7.000 addetti tra produzione e vendita, indotto escluso. Un comparto quindi in grande crescita, che avvia esercizi commerciali e dà lavoro, in un periodo che invece ha visto nel periodo gennaio-giugno 2013 un saldo negativo di - 11.328 imprese nel commercio al dettaglio (dato Osservatorio Confesercenti) su tutto il territorio nazionale.
Ma un settore messo a rischio - si sottolinea da Confesercenti - dai recenti provvedimenti del Governo che mirano ad imporre una tassazione sproporzionata attraverso l’applicazione di un’imposta di consumo pari al 58,5% del prezzo di vendita, equiparando così, di fatto, le sigarette elettroniche a quelle tradizionali. Un’imposizione di questo tipo determinerebbe un brusco aumento dei prezzi che rischierebbe di far transitare i consumi dal mercato legale a quello illegale o via internet, portando ad una rilevante contrazione delle vendite che avrebbe un impatto immediato sia sui punti vendita che sugli operatori del settore. Infatti, - prosegue Confesercenti - nei mesi immediatamente successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, sarebbero circa 2.000 i negozi che chiuderebbero e sarebbero circa 3.000 gli operatori che perderebbero il posto di lavoro.
E lo Stato perderebbe i milioni da Iva, Ires, Irap, imposte locali e dazi doganali, che il settore della sigaretta elettronica oggi versa, ma che domani – una volta scomparso – non avrà più la possibilità di pagare. “Il nostro ruolo - ha affermato Valter Giammaria, Presidente di Confesercenti Roma - sarà quello di rappresentare al meglio gli interessi del tessuto costruito dagli imprenditori del settore della sigaretta elettronica, offrendo risposte concrete ai reali bisogni delle aziende per non far disperdere questa grande energia che è la voglia di fare impresa di migliaia di persone nel territorio di Roma e provincia ed in tutto il paese”. Confesercenti Assoecig si è già attivata nei confronti di Governo e Parlamento per supportare le istanze degli esercenti della sigaretta elettronica ai fini di una revisione immediata del DL “Iva e Lavoro” che impone la tassazione, e ha appoggiato la manifestazione spontanea che è svolta ieri, 30 luglio, in piazza Montecitorio, a Roma.
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