Solidarietà, eccedenze alimentari, la giunta approva le linee per il recupero e la distribuzione
Roma – La Giunta capitolina ha approvato le Linee di indirizzo finalizzate alla realizzazione di progetti per il recupero e la distribuzione delle eccedenze alimentari a favore di enti e associazioni benefiche, sulla base della memoria di Giunta presentata dagli assessori Rita Cutini (Sostegno Sociale e alla Sussidiarietà) e Marta Leonori, Roma Produttiva. Obiettivo, creare una rete che permetta, anche con la partecipazione dei Municipi, di recuperare gli alimenti rimasti invenduti nei negozi, nei supermercati e nei ristoranti, ridistribuendoli poi alle associazioni ed enti del settore. Il progetto, fa sapere il sindaco Ignazio Marino, coinvolge circa 330 grossisti e 900 tra mercati e supermercati. Nel documento si evidenzia che per “eccedenza alimentare” si intende la rimanenza di cibi invenduti ma ancora “commestibili”, anche se non più “commercializzabili” e quindi esclusi dal mercato tradizionale. Ridistribuire le eccedenze consente di evitare lo “spreco alimentare”, ovvero “l’eccedenza alimentare non recuperata per il consumo umano, per l’alimentazione animale o per la produzione di beni e energia". La memoria sottolinea l’aumento dei casi di indigenza e di impoverimento delle persone e famiglie a causa dell’attuale crisi, per cui cresce il numero di chi è costretto a rivolgersi ai centri di assistenza che distribuiscono i pasti gratuitamente.
Per questo il Campidoglio punta su ogni iniziativa che favorisca il contatto tra chi produce o commercia alimenti, da un lato, e i soggetti più poveri. Nella Capitale sono molte le imprese e organizzazioni non governative che lavorano nel campo delle eccedenze alimentari, ma l’assenza di una normativa specifica le pone spesso in difficoltà. Negli scorsi anni, a regolamentare la materia sono intervenute la legge cosiddetta del “Buon Samaritano” del 2003 e la “Legge antisprechi” del 2008. La normativa consente così di donare cibo attraverso le Onlus e di cedere gratuitamente ad esse le eccedenze alimentari, senza pagare l’Iva. Per il raggiungimento di questi obiettivi è prevista la costituzione di un tavolo di lavoro - coordinato dagli Assessorati Roma Produttiva e Sostegno Sociale - con le rappresentanze di produttori, commercianti e Onlus. Compito del tavolo, individuare le soluzioni più efficaci per la raccolta e distribuzione delle eccedenze alimentari. La memoria di Giunta prevede in tempi brevi la predisposizione di un protocollo d’Intesa tra Roma Capitale e i partecipanti al progetto. In vista, infine, un marchio speciale per le aziende e le imprese che aderiranno all'operazione. Lo preannuncia l'assessore Marta Leonori: "Stiamo pensando a un bollino di qualità, che renda evidente la scelta etica e di solidarietà. Un marchio 'Roma produttiva e solidale' per garantire riconoscibilità alle aziende che sosterranno il progetto".
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