Droga, ‘La marijuana? La Cannabis è pericolosa, tutt’altro che leggera’
Roma – Altro che ‘free joint’ e ‘spinello libero’! La cannabis è una sostanza pericolosa e tutt'altro che leggera: “Basta, quindi, con la superficialità di valutazione, con l'attribuzione quanto mai obsoleta di 'leggerezza' a questo stupefacente, e avanti - invece - con l'approfondimento scientifico che porti a ulteriori evidenze, già in gran parte acquisite, sui danni alla salute e sulle alterazioni psico-comportamentali da questa droga”.
E’ quanto dichiara Elisabetta Bertol, presidente dei tossicologi forensi italiani e ordinario di Tossicologia forense Università di Firenze. “La legge Fini-Giovanardi attribuendo indistintamente a tutte le sostanze (e alle condotte ad esse legate) un medesimo disvalore di base - spiega - ha introdotto un concetto illuminato e psicologicamente incisivo: ‘La droga è droga e non è nè pesante, nè leggera. E ciò soprattutto nei confronti della condotta di cessione a terzi, sia in minimi che rilevanti quantitativi, come nella condotta di detenzione a fini di cessione. Sono queste, infatti le sole condotte perseguibili penalmente, essendo l'uso personale o la detenzione ai fini di uso personale condotte sanzionate solo nella sfera di competenza amministrativa”.
“Ciò non toglie - prosegue la professoressa Bertol - che esista una indubbia e scientificamente dimostrata diversa pericolosità tra tutte le più svariate sostanze iscritte nella Tabella, dovuta non solo alla loro tipologia ma anche alla loro tossicità comportamentale, e alle modalità e circostanze dell'uso. Potrebbe infatti prospettarsi una situazione molto più pericolosa l'essere sotto l'effetto di Cannabis (oggi con alto effetto allucinogeno, dato il contenuto di tetraidrocannabinolo mediamente piu alto rispetto a circa 15 anni fa a causa delle coltivazioni forzate o geneticamente modificate) alla guida di un autoveicolo o in un ambiente di lavoro “a rischio”, piuttosto che sotto l'effetto di eroina, se ad esempio il soggetto è tollerante e la dose assunta non eccede quella in grado di coprire la sua sintomatologia da astinenza. Non è quindi una classificazione diversificata delle sostanze, ma la diversa tipologia e circostanze di uso, che possono conferire a tutte le sostanze, a prescindere dalla loro cosiddetta “pesantezza” o “leggerezza” una diversa pericolosità”. (asca)
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