Roma - 700 mila persone, un minuto di silenzio per le vittime in Nepal e l'ordinanza anti-acol voluta dal prefetto di Roma Gabrielli. E' il bilancio del concertone del 1 maggio giunto alla sua 25esima edizione che ha visto sul palco in piazza San Giovanni il susseguirsi di tanti artisti italiani che non hanno perso l'occasione di fare politica. Non ci va per sottile Venuti che oltre ai lavoratori guarda anche alla sua categoria, quella degli artisti, "troppo spesso visti come dipendenti, orchestrali, e il mondo non è così. Viviamo in un mondo dove abbiamo accettato la globalizzazione e questa è la sfida: creare lavoro a tutti i livelli, anche per quei lavoratori oggi meno tutelati, e la riforma del lavoro può dare la possibilità alle imprese che lo vogliono di assumere"."Il lavoro, chi ce l'ha, se lo deve tenere stretto» dice il frontman catanese dei Tinturia "I nostri genitori andavano in pensione col posto fisso e noi rispetto a loro con questa situazione siamo più temprati. Però siamo anche figli di papà perché con quella pensione di cui parlavo prima, in Sicilia, ci campiamo. Sul palco suoneremo Extra che non parla degli extra comunitari ma delle persone extra ordinarie, i volontari di strada siciliani che si stanno facendo un gran lavoro con i profughi. La Sicilia sta insegnando la parola solidarietà".


Il concertone è stato aperto dalle note di "Bella ciao", eseguita da Alessandro Quarta insieme ai Bottari della Canzone Popolare, che ha dato il via alle danze della maratona musicale di piazza San Giovanni. È stato affidato alla band romana dei KuTso, rivelazione delle Nuove Proposte dell'ultimo Festival di Sanremo, il compito di dare il via ufficiale al Concerto del Primo Maggio da piazza San Giovanni a Roma, presentato da Camila Raznovich e Dario Vergassola. Gli scatenati quattro ragazzi hanno avuto sul palco un ospite d'eccellenza: a supportarli alla chitarra è arrivato, nascosto da cappellone, barba finta e occhiali scuri, e rivelatosi solo alla fine, Alex Britti, loro produttore e ospite anche lui della maratona musicale. Sul palco si sono alternati artisti esordienti e già affermati, da Neslie a Mario Venuti, dai Kutso a Alex Britti. E poi, nella scaletta, tra gli altri, Goran Bregovic, Enrico Ruggeri, JAx e James Senese. Artisti presentati da Camila Raznovich affiancata da Paola Maugeri, Enrico Silvestrin, Dario Vergassola e Francesco Pannofino. Mai come quest'anno la musica è stata rappresentata in tutta la sua varietà: dal rock al folk, dal pop al rap, dall'indie al reggae, dal metal all'elettronica. Il tema di questa edizione è "La solidarietà fa la differenza. Integrazione, lavoro, sviluppo. Rispettiamo i diritti di tutti, nessuno escluso". Dopo le 16 è arrivato anche il tanto atteso, e primo, tributo a Pino Daniele: ci pensano gli Almamegretta con Yes, I know my way.  La parte serale è stata poi aperta da Paolo Rossi e ha visto l'esibizione tra gli altri Bluvertigo, Pfm, J-Ax, Irene Grandi, Lacuna Coil e Paola Turci. Nel frattempo sono arrivate le notizie della guerriglia urbana che ha messo a ferro e fuoco Milano durante l'inaugurazione di Expo. Per Nesli, il rapper che si è convertito alla canzone intimista: "La violenza non si giustifica, qualunque sia l'idea o gli ideali". Anche per Alex Britti arriva una condanna senza appello: "Come si fa ad agire così, incendiare le macchine e prendersela coi milanesi? Sono vicino ai milanesi e a tutta la città". In contemporanea si è svolto l’altro concerto di Taranto dove si sono esibiti, fra gli altri, i Subsonica, Francesco Baccini, Caparezza e Bud Spencer. Grande successo di pubblico anche in Puglia, dove a seguire i concerti si sono radunate oltre 100mila persone.

 

Il gran finale è stato affidato a Pfm, l'acronimo di Premiata Forneria Marconi, un gruppo che fa rock progressivo dal 1971 e che ha avuto successo fino al Giappone passando per l'America, che sul palco di San Giovanni ha mostrato grinta e voglia di combattere, di sicuro il modo migliore di chiudere una serata che è stata davvero emozionante.