RUBRICA SETTIMANALE DE LA CIURMA: "OMOFOBIA E VIOLENZA? NON USATECI, NON SIAMO NOI!"
In attesa dell’intervista esclusiva al ragazzo aggredito a Ostia qualche giorno fa e programmata dalla Rubrica Diario di Bordo della Ciurma nelle prossime settimane, abbiamo sentito l’esigenza di ascoltare le dichiarazioni lampo e a caldo di due tra i ragazzi del territorio più attivi nella politica, uno nell’area culturale di centro sinistra, l’altro del centro destra, sia riproporre un’intervista nella quale esponevano le loro idee sul senso di fare politica da ragazzi e tra ragazzi: Giovanni Zannola e Luca Marsella. Quello che e emerge sono due realtà di giovani che, sebbene differenti per cultura, portano avanti progetti e programmi sociali e di formazione; le iniziative di Cineforum curate da entrambi e molte raccolte firme o riunioni per sensibilizzare “ i grandi “ al cambiamento e alle esigenze locali; esce fuori inoltre una certa preoccupazione ad essere usati, strumentalizzati, indicati come colpevoli di atti di violenza di vario tipo, mentre questo è da escludere e da imputare semmai a qualche “cane sciolto” che non fa parte dei gruppi giovanili ufficiali. A questa legittima preoccupazione si aggiunge quella degli operatori sociali in genere che desiderano proteggere questi giovanissimi dediti al bene comune e alla discussione accesa molto spesso ma sempre leale e democratica; occorre vigilare che non ci siano pressioni di certi adulti su questi movimenti, occorre tutelare questa gioventù che vuole partecipare ed essere responsabile, portare il suo apporto dinamico e creativo al nostro mondo che cambia e nel quale vogliono essere attori e protagonisti.
GIOVANNI ZANNOLA
“Letta specificatamente la relazione sull'accaduto non vi nego che mi si è accapponata la pelle. Tempo fa incappavo , reagendo , ad un episodio simile accaduto nei giardini della stazione del Lido. Alcuni ragazzi al grido sporco negro, saluti romani ben alzati , prendevano a bastonate extracomunitari. Episodi, purtroppo non sporadici dalle nostre parti, figli prima di tutto dell'ignoranza. Reazioni ad un clima di paure ed incertezze(…)Penso che la matrice dell'accaduto non sia politica, ma sociale ed umana, cosa ben più grave. Penso che un gesto simile rappresenti pienamente i metodi e le discriminazioni vissute nel fascismo, ma oggi ne sono solo la riproposizione inconsapevole. Ripeto, mi preoccupo molto di più se la discriminazione ,la violenza e l'intolleranza diventano lo sfogo di una rabbia interiore , che si coniuga nella persecuzione del diverso o di colui che risulta socialmente meno apprezzabile secondo canoni imposti da un sistema mediatico vergognoso. (…) Penso occorra organizzare una grande manifestazione di solidarietà alla vittima, ma soprattutto ricostruire un clima ed un pensiero comune (comune sta per : da parte di tutti e non fazioso) dove la diversità sia vista come una ricchezza e dove la violenza non sia un modo per canalizzare rabbia. Infine, un clima dove il fascismo non trovi le condizioni e gli attori per riaccendersi”.
LUCA MARSELLA
"Accade spesso che giornalisti o persone in malafede tentano di gettare fango sul nostro nome accomunandolo alle aggressioni omofobe. Mai siamo stati collegati ad un fatto di questo genere, e nel programma di Cpi, ben visibile sul sito ufficiale della nostra associazione è presente la nostra visione sull'omofobia ed ogni intolleranza. Non siamo omofobi, né intolleranti ed è chiaro l'intento di chi ci accomuna a questi episodi, di allontanare i molti, politici e non, che vedono in Casapound una realtà culturale vitale, aperta al confronto ed una forza politica che sul territorio sta dando fastidio a molti, portando avanti avanzate visioni sociali. Forse diamo fastidio perchè non abbiamo né padroni, né padrini. A chi ci accusa rispondiamo che sì, c’è un problema di violenza, in Italia. Lo sappiamo bene noi di CasaPound, con le oltre 40 aggressioni subite nel primo anno di attività!"
INTERVISTA A GIOVANNI ZANNOLA (SETTEMBRE ’08)
SDT: Un ideale, la politica e i ragazzi: è cosa buona?
GIOVANNI: la politica giovanile è cosa ottima quando questa non provenga solo dalle ideologie, quando invece da un forte senso civico, associazioni e volontariato; da qui deve essere trasmessa l'idea, a questa generazione, che da qui appunto nasce la politica e che da qui può cambiare le cose.
SPERA: quale è un valore trasversale alle ideologie?
GIOVANNI: il valore che ci accomuna è la visione di un mondo nuovo, la speranza;un ragazzo ha questo dentro,vive i suoi disagi e sogna un mondo diverso.
SPERA: qual'è una breve critica al mondo"adulto" della politica?
GIOVANNI:è il fatto di rimanere troppo distante dal mondo reale giovanile; spesso di curare questi alti problemi superficialmente ma che,toccando alti valori, possono far emergere, far fare carriera al politico. Altra critca è il clientelismo logica che occorre rompere; attenzione, spesso il clientelismo, il "cocco", il favoritismo inizia a scuola e c'è a volte il pericolo di una educazione al clientelismo.
SDT: Ci sono stati e ci saranno esperienze di scambio tra questi gruppi giovanili territoriali?
GIOVANNI: Io vengo da una grande esperienza dello scorso anno;creare una Consulta dei Giovani, un piccolo parlamentino,perparlare del territorio.La cosa stava funzionando;nel circolo del PD eranopresenti tutti i ragazzi di ogni parte politica,fiamma tricolore, associazioni, rifondazione comunista,giovani di AN, etc... Si era arrivato ad un accordo di tutti sulla non violenza, sul dialogo politico. Ci siamo dovuti invece scontrare tutti insieme contro il "muro dei grandi" che non avrebbero mai accettato che un'intera generazione discuta e che metta discussione il loro modo "adulto e antico" di far politica.
SDT: Questo mi rattrista profondamente; c'è giunta infatti voce di uno "screditamento" gravissimo di questa operazione. Perchè accade questo?
GIOVANNI: Strumentalmente è stata utilizzata una questione sull'antifascismo; qualcuno della mia parte ha accampato l'idea che si stesse formando una fazione di estrema destra nel polo giovanile opposto che non volesse affatto dialogare. C'è stata paura dei giovani che fanno politica e si mettono insieme, noi dobbiamo smettere di avere sempre paura; il reale motivo credo che ognuno dei grandi abbia i suoi figliocci e vuole controllarli forse. Abbiamo avuto anche pressioni da altri municipi di roma; era difficile credere che il 13 municipio dal basso stesse mettendo tutti i giovani daccordo e questo non piaceva. Siamo stati un grande esempio.
SDT:Tu mi hai parlato di Consulta dei Giovani, ma non è stato iniziato il processo per la formazione di una Consulta degli Studenti? Non è la stessa cosa?
GIOVANNI: No, perché un giovane è tale anche se non è nella scuola. La Consulta degli Studenti comunque è stata un buon momento,organizzata male l'elezione dei rappresentanti, tuttavia credo che gruppi giovanili extrascolastici parteciperebbero meglio piuttosto che se organizzati dalla istituzione scuola che al suo interno ha gia le sue regole, la sua struttura e non rappresenta la totalità del mondo giovanile "libero".
SPERA: servono veramente ancora nella politica dei diversi partiti richiami alla tradizione, all'ideologia?
GIOVANNI: Non serve più anche se si può far buon uso della tradizione del passato e dei suoi simboli; vorrei ricordare Giovanni Paolo II un uomo della tradizione, che attraverso i simboli secolari e il libero pensiero ha comunque incontrato l'altro, comunicato con tutti.
SDT: Si potrebbero immaginare,per questi gruppi politici giovanili, degli eventi di aggregazione, ricreativi, di divertimento comune a presindere dalle differenze intellettuali, come lo sport, un torneo...?
GIOVANNI: Io penso proprio di si; ho in testa una manifestazione in questio senso: un grande concerto una o due volte l'anno con diversi gruppi musicali di matrice politica. Magari anche si potrebbe organizzare un torneo di cacetto con questi gruppi politici che si sfidano nello sport e fuori dalla partita siamo insieme.
SDT: Ti ringrazio per quello che dici verso il nostro Patrono; voglio aggiungere che la chiesa, anche con questo ultimo Papa Benedetto XVI sta cambiando. Ho preso in una chiesa la scorsa settimana la Lettera che il Papa ha scritto agli Educatori di Roma preoccupato del mondo giovanile; emerge un consiglio per gli stessi educatori cattolici in genere di aprisi alla realtà, di vivere la società d'appartenenza... insomma una rivoluzione e una "scomunica" per quei gruppi che vivono soltanto la dimensione spirituale distaccandosi dal reale territoriale. Avremo Gruppi Parrocchiali rappresentati nelle Consulte? Non avranno paura di esserci?
GIOVANNI: Ci fu qualche tempo fa un'InterParrocchiale; lediocesi cercarono di riunire le parrocchie e i gruppi in genere religiosi per discutere il territorio. Poi l'esperienza si arenò; forse ora si potrebbe rifare anche con altre realtà non solo quelle di fede.
SDT: I ragazzi dei Licei, che a volte fanno scioperi, occuopazioni, autogestioni... utilizzano invece correttemente i due strumenti a loro dedicati per comunicare e elaborare quali il Consiglio di Istituto e il Consiglio di Classe?
GIOVANNI: Devo dire che io non ho mai creduto nella pratica a questi due momenti istituzionali nell'istituto, questi consigli non erano compresi, il loro valore non chiaro; ogni categoria nella scuola è troppo divisa. Non c'è un grande collegamento tra Corpo Docenti, Genitori e Studenti;ognuno è quasi un mondo a sé e se si vuole che funzionino occorre far dialogare realtà che a volte non hanno nessun interesse per farlo veramente. Occorre creare sinergia perché altrimenti questi consigli saranno soltanto il luogo dei battibecchi.
SDT: Ha ancora senso parlare degli scioperi nelle scuole, di occupazioni e queste forme di protesta?
GIOVANNI: Hanno senso se viene meno qualche diritto, ma soltanto dopo aver ragionato; è lecito se si è consapevoli di quello che si sta chiedendo, della conseguenza che porterà, che senso abbia in generale.
SDT: Sei daccordo con le dure misurre che sono state prese contro il cosidetti RAVE, raduni illegali?
GIOVANNI:Sono completamente daccordo; anche se dietro al Rave ci può essere un disagio non credo che l'illegalità, la droga, il lasciare che la propria persona venga governata da altri processi chimici sia lasoluzione alle cose. Chi è illegale va colpito; anche chi occupa una scuola deve capire ed esserne consapevole prima, che sta facendo un atto illegale e la conseguenza di ciò è un processo e un accusa.
SDT: Il dialogo con gli altri centri di formazione politica giovanile potrebbe aiutare a far percepire nelle scuole che non occorre attaccarsi? Avrebbero senso spazi di promozione nelle scuole comune dei vostri centri?
GIOVANNI: Si fanno volantinaggi, ma per questo rimangono un pò degli slogan; è vero che ancora la scuola non è pronta all'ingresso della autonoma realtà giovanile in genere, figuriamoci quella politica.Penso che si debba dare l'dea che il dialogo è la migliore delle cose, non è la lotta tra poveri la soluzione dei problemi; probabilmente nel '68 mentre un gruppo di ragazzi di opposte fazioni si scontrava e si picchiava,"i grandi" spesso intrallazzavano spostando così l'attenzione sui fattarelli degli studenti adolescenti. Nelle strade c'era chi chiedeva qualcosa in modo sbagliato e s'ammazzava e nelle stanze del potere chi rubava.
SDT: Giovanni io ti saluto sperando che questa CONSULTA DEI GIOVANI venga varata e prenda il largo; spero prima della Consulta dei Bambini e delle Bambine. Devo dire infatti che occorrerebbe farele cose con ordine; difatti anche la Consulta dei Minori,quella dei professionisti,non è andata troppo bene... forse occorrerebbe organizzare bene quelladei professionisti, poi quella dei giovani, infine, se ha senso, quella dei bambini e delle bambine.
GIOVANNI: Vi ringrazio di questa rubrica e di questo spazio; concludo con una citazione dal film "La Finestra di Fronte" che ancora mi emoziona: "Non accontentarti di sopravvivere; pretendi un mondo migliore, non sognarlo e basta". Se questo verrà recepito da tutti i giovani, presto, tra 10 15 anni, vedremo veramente qualcosa di diverso.
INTERVISTA A LUCA MARSELLA (SETTEMBRE ’08)
SDT: Un ideale, la politica e i ragazzi: è cosa buona?
Luca: Gli ideali sono una cosa buona per i giovani, c'è un distaccamento tra i giovani e gli ideali. Abbiamo cercato, attraverso il “Blocco Studentesco”, di arginare il qualunquismo giovanile, da qui il nome di blocco, portando avanti delle proposte concrete come ad esempio l'energia alternativa fra le tante, quindi proposte moderne pur rifacendosi comunque ad un periodo storico come visione e direzione personale. Su questo ultimo punto, ci si è impegnati in particolare a fare chiarezza, facendo anche corsi di formazione per mostrare come il blocco studentesco non sia un'espressione di violenza giovanile e nemmeno un modo per indottrinare altri giovani.
SPERA: quale è un valore trasversale alle ideologie?
Luca : I valori importanti son quelli tesi al miglioramento della condizione dei giovani, e si riflettono in pratica nel miglioramento dell'istituzione scolastica, degli spazi fruibili dai giovani, promuovere una maggior partecipazione giovanile alla vita del proprio territorio.
SPERA: qual'è una breve critica al mondo"adulto" della politica?
Luca : Forse riscontriamo che i nuclei giovanili sono troppo legati ad i partiti ed ai politici.
SDT: Ci sono stati e ci saranno esperienze di scambio tra questi gruppi giovanili territoriali?
Luca : Sono state fatte, proprio ad Ostia antica, più di una riunione, dove erano presenti i giovani dei Ds, Rifondazione, Verdi, alcuni ragazzi del vittorio occupato ed il Blocco Studentesco, al termine si è addirittura stilato uno statuto comune a tutti. Purtroppo la cosa non è andata a buon fine per l'intervento di alcuni organi esterni ai giovani che hanno utilizzato lo spauracchio dell'antifascismo, non consentendoci più di poter incontrare e colloquiare con i giovani degli altri partiti. Inoltre il Municipio ha ristretto questa consulta solo ai ragazzi che frequentavano la scuola. Difatto si è trasformata in consulta studentesca e non dei giovani.
SDT: Si potrebbero immaginare,per questi gruppi politici giovanili, degli eventi di aggregazione, ricreativi, di divertimento comune a Luca e Fabrizio: presindere dalle differenze intellettuali, come lo sport, un torneo...?
Certamente, tra noi ragazzi ci conosciamo aldilà delle idee politiche con alcuni ci vediamo spesso e c'è anche un rapporto di amicizia e stima reciproca.
SDT: Ho preso in una chiesa la scorsa settimana la Lettera che il Papa ha scritto agli Educatori di Roma preoccupato del mondo giovanile; emerge un consiglio per gli stessi educatori cattolici in genere di aprisi alla realtà, di vivere la società d'appartenenza... insomma una rivoluzione e una "scomunica" per quei gruppi che vivono soltanto la dimensione spirituale distaccandosi dal reale territoriale. Avremo Gruppi Parrocchiali rappresentati nelleConsulte? Non avranno paura di esserci?
Luca : Che i gruppi parrocchiali partecipino alla vita del territorio è sicurmante una cosa buona, sempre però nel rispetto di tutti e soprattutto ponendo attenzione ai problemi pratici e sociali del territorio senza imporre visioni eccessivamente religiose.
SDT: I ragazzi dei Licei, che a volte fanno scioperi, occuopazioni, autogestioni... utilizzano invece correttemente i due strumenti a loro dedicati per comunicare e elaborare quali il Consiglio di Istituto e il Consiglio di Classe?
Luca : Dipende dalle scuole, gli studenti devono avere più rappresentanza nelle scuole, un peso maggiore.
SDT: Ha ancora senso parlare degli scioperi nelle scuole, di occupazioni e queste forme di protesta?
Luca : L'autogestione senza motivazioni reali ha poco senso, si è visto però che a volte proprio attraverso queste forme di protesta si è riusciti a migliorare e modificare la situazione di scuole in cui gli studenti avevano seri problemi, come mancanza di aule, riscaldamento insomma problemi pratici.
SDT: Sei daccordo con le dure misurre che sono state prese contro il cosidetti RAVE, raduni illegali?
Luca : Questi sono esempi del degrado sociale, specialmente a livello giovanile. Gusto inasprire gli interventi contro queste manifestazione
SDT: Il dialogo con gli altri centri di formazione politica giovanile potrebbe aiutare a far percepire nelle scuole che non occorre attaccarsi? Avrebbero senso spazi di promozione nelle scuole comune dei vostri centri?
Luca : Il problema non è nei e dei giovani, ma spesso nel mondo adulto che circonda la scuola, come alcuni professori, ancora legati ad epoche da noi lontane.
SDT: Luca io ti saluto sperando che questa CONSULTA DEI GIOVANI venga varata e prenda il largo; spero prima della Consulta dei Bambini e delle Bambine. Devo dire infatti che occorrerebbe farele cose con ordine; difatti anche la Consulta dei Minori,quella dei professionisti,non è andata troppo bene... forse occorrerebbe organizzare bene quelladei professionisti, poi quella dei giovani, infine, se ha senso, quella dei bambini e delle bambine.
Luca :Grazie per questo spazio di discussione, aspettiamo con interesse la pubblicazione del giornale.
PICCOLI “INVISIBILI” SFRUTTATI AI SEMAFORI DEL XIII°
Preoccupanti segnalazioni alla Redazione della Ciurma: “Bambini mendicano in Via delle Baleniere”
Oggi nel primo pomeriggio abbiamo verificato notizie pervenute sulla nostra posta della redazione e le inoltriamo ai vostri mezzi di informazione e i responsabili locali degli uffici di competenza affinché venga messo in risalto la problematica inerente. minorenni, di circa 10 anni (anche meno) presso i semafori di via delle baleniere davanti hotel satellite a mendicare e fare lavaggio vetri. subito la redazione ha allertato il dirigente dell'UOSECS De Agostini che si è immediatamente attivato per passare la segnalazione secondo protocollo d'intervent che mobilità i carabinieri. All'arrivo della volante i minori si erano dileguati ricomparendo una mezz oretta dopo. evidentemente il protocollo d intervento del Servizio Operativo Sociale Comunale che attiva le forze dell ordine e le organizzazione di unità di strada sociale risulta non ottimale a risolvere questi problemi. i poli educativi hanno al loro interno da bando pubblico una unità educativa di strada certamente da implementare "CON PERSONALE EDUCATIVO (OPERATORI SOCIALI ED EDUCATORI) per coprire queste emergenze educative "da terzo mondo". avvicinando uno dei ragazzini egli ci ha detto di vivere nel bosco in una "baracchina" e quindi ci si chiede perplessi come si possa intergire con queste famiglie per garantirgli servizi minimi, scolastici per i bambini o nel caso ci sia reato di qualche tipo, ahimé, la necessaria segnalazione giudiziaria. oltre tutto le notti inziano ad essere gelide e i bambini possono incorrere in malanni anche seri, per non parlare del pericolo incendi dovuti ai riscaldameni d'emergenza. tuttavia risulta chiaro che occorre convocare una riunione d emergenza della COMMISSIONE SOCIALE e verificare l'importanza di un ampliamento dei servizi di unità educativa di strada e nello stesso tempo rivisitare il protocollo d intervento su questi minori "invisibili" sia per intercettarli e proteggerli sia per implementare il servizio di operatori sociali territoriali al posto delle forze dell ordine ed armate che poco possono risolvere con un intervento di segnalazione quando invece si tratterebbe di un lavoro di relazione e di accoglienza per questi bambini sfruttati lì dove l istituzione scolastica non può certamente intervenire."