Ostia – E’ iniziata questa mattina l'operazione di abbattimento dei chioschi abusivi sul lungomare di Ostia nell'area di Castel Porziano, dopo gli accertamenti della Procura e le sentenze del Tar e l’opinione pubblica si divide tra chi è favorevole alle ruspe della legalità, come hanno tenuto a nominarle gli esponenti del Pd Esposito ed Orfini, e chi invece ritiene che sia un’azione del tutto politica e non a tutela del territorio.


"Non si capisce bene perché il ripristino della legalità e l'attuazione di un provvedimento Amministrativo non sia stato fatto dall'ormai ex Presidente del Municipio, non ci vorranno far credere che si sia dimesso per l'invio di due ruspette. È strano che in prima fila ci siano a gestire le redini Orfini ed Esposito, i quali non ricoprono ruoli istituzionali, ma solamente incarichi di partito. Assistiamo ad improponibili sermoni di esponenti del PD in queste ultime ore, ma ancora devono spiegare ai cittadini i reali motivi delle dimissioni di Tassone, che molto hanno a che fare con faccende di malaffare. Forse è il caso che le ruspe della legalità arrivino anche all'interno del Partito Democratico, sempre più "dannoso" e "pericoloso", come afferma Barca, proprio per il tentativo che sta attuando di gestire l'Amministrazione con personaggi di partito, mettendo da parte eletti ed elettori". Lo dichiara il Coordinatore di Forza Italia del X Municipio Mariacristina Masi.

 

"Ora che hanno portato le ruspe ad Ostia, che passino anche a sgomberare gli insediamenti abusivi e le baraccopoli di rom e stranieri presenti in moltissime aree verdi". È questo il commento di Luca Marsella, responsabile di CasaPound Italia sul litorale romano, in merito alla demolizione dei chioschi sulle spiagge di Castelporziano. "Non serve a riportare la legalità - ha continuato Marsella - e non basterà al Pd per mischiare le carte un'azione che è solo una trovata pubblicitaria ben organizzata, le responsabilità della sinistra sulla situazione disastrosa di Ostia sono evidenti. Se si vuole intervenire sulle problematiche del territorio si parta dal degrado, dalle buche, dall'assenza dei servizi. Le ruspe si usino nella pineta delle Acque Rosse, di Castelfusano, ad Acilia e a Dragona, dove abbiamo testimoniato situazioni di degrado inaccettabili, con vere e proprie baraccopoli - ha concluso Marsella - consentite e tollerate".

 
Il Consigliere Athos De Luca impegnato nella campagna per il ripristino della legalità e il libero accesso dei cittadini al litorale romano, esprime soddisfazione per gli interventi pianificati dall’amministrazione capitolina e iniziati questa mattina con le operazioni di demolizione degli abusi dei chioschi di Castelporziano. “Un’azione – dichiara De Luca - che dopo anni riconsegna il libero godimento dei beni naturali e l’uso di un patrimonio costituito dal litorale romano, per troppo tempo sottoposto all’illegalità, all’abusivismo e all’infiltrazione della malavita”. “Nelle prossime ore – conclude il rappresentante del PD - l’operazione “spiaggie pulite e libere”, interesserà le spiagge di Ostia con l’apertura di un congruo numero di varchi per il libero accesso al mare. I ricorsi presentati dai titolari delle concessioni degli stabilimenti, risultano inutili e pretestuosi, sappiano che il Comune violerebbe la legge se non facesse aprire i varchi”.


"Bene eliminare le strutture abusive nella spiaggia libera di Castel Porziano, ma ora sia abbattuto il Lungomuro di Ostia, vero Ecomostro del litorale romano - dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio - Ridare ai cittadini l'accessibilità al mare deve essere obbiettivo per il ripristino della legalità. Le azioni amministrative ora vadano a sostegno di chi fatica da anni in questo territorio, mantenendo quotidianamente le proprie attività nel rispetto della legge e dell'ambiente senza mai precludere l'accesso al mare, che è e deve restare un bene di tutti e per tutti". Era stata proprio Legambiente, con la realizzazione di 5 dossier sull'accessibilità degli arenili di Ostia dal 2008 in poi, a coniare il termine "Lungomuro", analizzando e facendo conoscere la gravissima situazione dell'inaccessibilità del mare di Roma. "Dopo aver denunciato gli assurdi ingressi a pagamento in cui siamo incappati, con tornelli come in metropolitana e muri e cabine che precludevano il mare anche alla vista, torniamo oggi a chiedere che sia rispettata la legge e tutti abbiano la possibilità di accedere alla spiaggia", conclude Scacchi. È stata la legge finanziaria del 2006, art. 1, c.251 ad indicare che: "È fatto obbligo per il titolare delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione". Spetta poi alle Regioni e ai Comuni la garanzia ed il rispetto di questo indirizzo nei piani regionali e nelle deleghe ai Comuni.


 
"L’apertura dei varchi a mare è una buona notizia per i cittadini e la città, ma non vorrei che la polvere lasciata dalle ruspe, nascondesse ancora per anni le macerie di una amministrazione che tutto ha fatto, tranne che risolvere i problemi concreti degli residenti del nostro municipio. Un mare di buche per le strade, l'immondizia ammassata nei quartieri, il verde pubblico abbandonato, le decine di baraccopoli in pineta e sotto i cavalcavia, le migliaia di ambulanti abusivi che occupano le strade e le spiagge, le occupazioni decennali del patrimonio pubblico, l'insicurezza del territorio da primato italiano, la mobilità da terzo mondo interna e verso Roma, le scuole che cadono a pezzi, l'azzeramento della cultura e dell'identità territoriale, i lavori pubblici per la città che ormai sono un miraggio, l'abusivismo urbanistico nei quartieri, il problema idraulico di ostia, infernetto, acilia mai risolto  oltre ai tanti veri problemi presenti nel territorio,l biglietto da visita per chi frequenta Ostia e Roma nell'imminente apertura dell'estate che dovrebbe rappresentare per il mare di Roma il momento più importante dell'anno. Questo è quello di cui si dovrebbe parlare e ricevere risposte da chi governa Roma e Ostia che in questi giorni frequanta assiduamente il nostro Municipio dopo averlo utilizzato, commissariato,umilito e abbandonato per anni . Non vorrei che due o tre ruspe e qualche decina di telecamere tra qualche giorno rimanessero l'ennesimo spot civettà che nasconde il fallimento della Giunta e del Sindaco che governa Roma. Una rondine non fa primavera, e le belle giornate di aprile spero non diventino un colpo di sole per qualcuno che vuole sotterrare le verità di tutto quello che c'e stato ed è ancora è presente ad Ostia, magari sotto la polvere dei lavori per l'apertura dei varchi e l'abbattimento di qualche chiosco abusivo. E' quanto afferma, in una nota, Piero Cucunato già Consigliere Provinciale nel colleggio del X municipio ad Ostia ed Acilia e Vice Coordinatore di Forza Italia a Roma. La legalità - conclude Cucunato - dovrebbe essere la normalità in una città che funziona. La buona amministrazione non ha bisogno di spot pubblicitari che durano pochi minuti, ma di un lavoro concreto che dura tutto l'anno".


"L’abbattimento delle superfetazioni di Castelporziano è l’esecuzione di un provvedimento amministrativo, non si comprende tutta la sceneggiata che ne è scaturita. Marino è arrivato ad Ostia con la sua combriccola di supereroi per attuare un normale procedimento amministrativo, di cui si sarebbe potuto occupare benissimo il Presidente, se non fosse sprofondato prima negli scandali. Adesso che sono stati aperti i varchi, considerati in questi giorni l’unico problema del X Municipio e la battaglia madre dell’illegalità, il Sindaco si dedichi ai problemi seri del territorio, come strade, sicurezza, decoro. Oggi mentre Orfini, Esposito e Marino posavano davanti alla stampa c’è stata un’altra rapina alla Posta di via Casana, vogliamo affrontare i problemi che la gente soffre quotidianamente o facciamo solo eventi da prima pagina? Ribadisco che il Partito Democratico non può governare da solo il Municipio, con gli organi di partito che si sostituiscono agli eletti, ci spieghino finalmente i reali motivi delle dimissioni di Tassone, per cui non sono stati all’altezza di una onesta autocritica. Motivazioni che ovviamente non possono essere ricondotte all’incapacità di inviare due ruspe sulla spiaggia, come qualcuno tenta di fare". Lo dichiara il Coordinatore Romano e Capogruppo in Assemblea Capitolina Davide Bordoni.



"Marino non fa il Sindaco ma solo l'attore davanti alle telecamere. Bene il ripristino della legalità a Castel Porziano, peccato però che la giunta Marino non abbia un piano per rendere davvero fruibili le spiagge ai romani e ai lidensi. Perché non riprendere il PUA (Piano di utilizzazione degli arenili), che aveva iniziato a preparare la giunta Veltroni nell'ultima parte del mandato e che starà prendendo polvere in qualche cassetto? La legalità è alla base di qualunque azione ma, senza un progetto di sviluppo che coinvolga cittadini e imprenditori, il litorale romano rischia di morire definitivamente. Questo però non interessa né a Marino, che pensa solo ai Fori, né alla dannosa demagogia del Partito democratico". Lo dichiara in una nota Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio.


"L'abbattimento dei chioschi abusivi a Castel Porziano, così come l'apertura dei varchi sul lungomare è una notizia che riempie di orgoglio e soddisfazione il m5s. Nel consiglio straordinario sulle spiagge del 3 marzo, che gli allora consiglieri Ferrara, Cavazzini e Di Pillo avevano richiesto già diversi mesi prima, è stato infatti approvato un ordine del giorno che vede come primo firmatario proprio l'ex capogruppo del m5s e che ha come oggetto le "Linee guida per la fruibilità, valorizzazione e tutela delle spiagge del litorale romano". L'abbattimento dei chioschi è proprio il primo punto del dispositivo del documento. Il fatto che il Sindaco Marino e l'Assessore Sabella da noi impegnati nel documento stiano mettendo in atto alcuni punti che loro stessi avevano proposto è per gli ex consiglieri del m5s un grande risultato ottenuto."

 

"L’amministrazione comunale non chiama nessuno, non parla con nessuno e si arroga il diritto di accusare di essere mafiosi molte realtà storiche di Ostia e che per Ostia hanno combattuto. Perché non si chiamano i balneari per progettare un grande  accordo insieme. Marino non ha mai voluto riceverli. Il rispetto delle normative si fa anche dialogando non soltanto facendo spettacolarizzazione con le ruspe.  Bisogna agire con azioni di governo. Serve programmazione. Sulla questione degli arenili penso che prima bisogna ripristinare le regole che si costruiscono con l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Roma del piano di utilizzazione degli arenili stessi, cosa che a Roma è scaduta da tantissimi anni. Si fa chiamando i soggetti che erano lì, in questo caso a Castel Porziano,  ovvero i famosi “cancelli” per i romani. La storia dei cancelli nasce con l’Ente comunale di consumo. Quest’ultimo fu sciolto e ai gestori dei chioschi, che erano dipendenti comunali, fu concessa la possibilità di gestire i chioschi stessi a titolo privato. Non possiamo dimenticarci della storia ed avviare azioni Spot. Inutili." - lo dichiara Luciano Ciocchetti durante la trasmissione radiofonica Roma ore 10 di Francesco Vergovich. 
 

"L’Unione Comitati di Ostia è grata al Sindaco Marino per aver fatto un altro piccolo passo avanti verso il cambiamento del mare del litorale romano. La mobilitazione cittadina avviata dalla nostra Unione, con la raccolta di 2.174 firme e le continue sollecitazioni agli organi istituzionali ad attivare un processo di rinnovamento prosegue nel dare i suoi frutti. Dopo l’apertura dei primi due varchi al Pontile di Ostia, lo scorso anno, ora sono stati aperti due ulteriori varchi diretti al mare, senza vincolo di orario di apertura e chiusura, attivati  il giorno 14 aprile alla Rotonda della Via Cristoforo Colombo e al Marechiaro del Lungomare Toscanelli, anche se non si tratta dei varchi di 15 metri di larghezza, come  previsti dal PUA (Piano di Utilizzazione degli Arenili), attualmente in fase di allestimento. Questo fatto  non può che determinare un senso d’incoraggiamento a noi, cittadini di Ostia,  perché quando si vuole e si crede fermamente in qualcosa, allora tutto è possibile. L’obiettivo finale non sarà facile da raggiungere e dovremo metterci tutti il massimo impegno per cambiare. Principalmente debbono condividere l’idea di avere un mare libero, visibile e usufruibile da tutti, gli attuali gestori degli stabilimenti balneari, che al momento subiscono gli effetti di un uso non economicamente vantaggioso per l’attuale sistema di utilizzazione dell’arenile. E’ inutile avere centinaia di cabine che non si affittano più, quando si potrebbero avere dei semplici ombrelloni che permettono di vedere e godere della bellezza di un mare finalmente libero. Ostia con i suoi 10 km di spiaggia di fine arenaria, rappresenta una risorsa immensa a saperla utilizzare in maniera corretta, con grande opportunità di lavoro per molti cittadini in essa residenti. Le istituzioni debbono facilitare al massimo questo processo di cambiamento, che gli stessi gestori degli stabilimenti, a parole, si dicono pronti ad effettuare purchè le istituzioni diano loro la necessaria autorizzazione. Un cambiamento radicale dell’attuale sistema non potrà che apportare una maggiore e più confortevole utilizzazione del  mare, con beneficio sia per i cittadini romani che per tutti coloro che potrebbero venire ad Ostia". Ha dichiarato Michelangelo Calcopietro Rappresentante ufficiale dell’Unione Comitati.