Ostia - "Rivendichiamo il diritto alla salute,inteso come benessere socio-sanitario, insieme agli operatori dei servizi, perché i cittadini vanno trattati come sovrani  e non, come qualcuno pensa, come sudditi che devono solo subire capricci altrui." E' la denuncia lanciata da operatori e cittadini guidati dal Comitato a difesa della casa del parto e dei servizi materno-infantili e dal Cobas Asl RmD che si sono dati appuntamento questa mattina davanti al presidio S. Agostino sul lungomare Paolo Toscanelli ad Ostia a seguito della decisione dell'azienda sanitaria di accorpare un servizio distribuito normalmente su due piani in un unico piano con la realizzazione della "Casa della salute".
 

"Il 26 ottobre con una nota informale, la Direzione della ASL RM/D dava notizia agli operatori del T.S.M.R.E.E. (tutela salute menatale e riabilitazione in età evolutiva)  dell’avvio dei lavori di ristrutturazione del secondo piano del S. Agostino, per la realizzazione  della “Casa Della Salute” e conseguentemente l’immediato accorpamento del servizio distribuito su due piani in un unico piano. In pratica neuropsichiatri infantili, psicologi, terapisti della riabilitazione, assistenti sociali (peraltro non garantiti in organico da più di un anno) e personale amministrativo, costretti a lavorare in uno spazio dimezzato. Tutto questo avviene senza minimamente prevedere l’inevitabile ricaduta sull’efficienza del servizio stesso, sulla prevenzione, la cura e la riabilitazione dei minori del territorio, con problematiche di salute e sofferenze familiari di ogni tipo, dalle disabilità alle conseguenze di separazioni conflittuali. Quale futuro per la riabilitazione dei bambini che attualmente ne usufruiscono? E delle decine in lista di attesa? Quali “servizi” prenderanno il posto del TSMREE e, presumibilmente, del Consultorio Familiare?  Nessuno deve saperlo, perché? E la mitica “Casa della Salute della Donna e del Bambino” deliberata e finanziata con fondi ad hoc ed inaugurata più di una volta che fine ha fatto? Si conferma il sospetto che nella ASL RM D esista una programmazione sanitaria interessata solo allo sviluppo delle inaugurazioni, ovvero basata sull’interesse personale di pochi. In tempo di spendingreview assistiamo ad uno spreco di  soldi pubblici per fare un restiling (che nulla ha di funzionale) dei vari reparti,mentre anche  l’esterno del  S .Agostino avrebbe già bisogno di interventi di ripristino" ha cosi dichiarato il Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno-Infantili. 

 

"Il Cobas Asl Roma D denuncia ancora una volta un metodo di gestione che risponde più a una logica padronale della Cosa Pubblica che a un’idea di governo delle problematiche, criticità, necessità e bisogni del Territorio e che veda coinvolti e partecipi le Realtà Sociali, le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni degli utenti, ecc.. Il Cobas Asl Roma D denuncia altresì come, ancora una volta, si assumano decisioni ledendo, mortificando e umiliando la dignità umana e professionale delle operatrici e operatori che, senza alcun preavviso, coinvolgimento né condivisione, si vedono costretti, in brevissimo tempo, a “dover sloggiare” con il rischio di pesanti ricadute sulle attività e sui livelli quantitativi e qualitativi offerti ai cittadini utenti. Il Cobas Asl Roma D, infine, si riserva di segnalare e denunciare eventuali disagi e disservizi che verranno a determinarsi in seguito a tale decisione." Ha sottolineato Cesare Morra, de Cobas Asl Rmd.