Sagra della tellina ma canale insabbiato a Ostia: pescatori esasperati
Ostia – Nonostante al Borghetto dei pescatori si celebri la Sagra della tellina i pescatori, a causa dell’insabbiamento del canale, da mesi non riescono ad uscire in mare aperto perché le barche risultano ‘prigioniere’. Nella stessa situazione si trovano centinaia di diportisti che hanno le imbarcazioni ferme da altrettanto tempo. Stamattina e ieri gli operatori ittici, esasperati, hanno inscenato un sit in di protesta, spostandosi poi sul lungomare. Il problema è stato denunciato da anni, in particolare dai pescatori, che vivono di questo lavoro e del pescato.
Nel corso del tempo si sono susseguite da parte delle cooperative del Borghetto denunce, proteste, manifestazioni nel corso delle quali hanno chiesto soluzioni definitive al problema dell’insabbiamento che viene risolto, periodicamente, con il dragaggio del canale. Ma, a causa dei tempi lunghi della burocrazia, tra le richieste di intervento e i dragaggi, ecco che il canale si ferma anche per mesi. E con esso la pesca, nonché il diritto dei diportisti di godere del mare.
Fino ad oggi, a parte le molte promesse delle diverse giunte municipali, come riferiscono gli operatori ittici, non sono stati realizzati interventi a garanzia della sicurezza e della piena operatività del canale che, afferma Vincenzo Basso, presidente dell’Associazione culturale Canale dei pescatori, se si fosse trovato in una regione diversa sarebbe probabilmente stato valorizzato come merita. “I finanziamenti sono stati stanziati fin dallo scorso febbraio e durante questi mesi devo riconoscere per onestà intellettuale il reale interessamento dell’assessore alla legalità Alfonso Sabella e del direttore Uoal (Unità organizzativa ambiente e litorale), Cinzia Esposito, per l’insabbiamento ma sia la questione delle analisi delle sabbie che deve essere effettuata dalla capitaneria di porto e dalla Asl e lungaggini burocratiche hanno impedito lo svolgimento dei lavori”, spiega il presidente dell’associazione.
Adesso la situazione è nuovamente seria: il fondale è bassissimo e le barche sono bloccate. Alcuni pescatori si sono spostati da tempo con le loro barche a Fiumicino per poter continuare a lavorare in quanto è la pesca a rappresentare la fonte di sostentamento per le rispettive famiglie. “Il Borghetto dei pescatori, pur non avendo la storia del borgo rinascimentale di Ostia antica, rappresenta senz’altro un luogo suggestivo, il cuore della nostra Ostia, dove ritrovare e rivivere tradizioni culturali e identitarie che è importante mantenere”, sottolinea il presidente Basso: “nel 1982 nel canale c’erano 180 imbarcazioni, adesso soltanto 6, 7. La prossima settimana ci hanno assicurato che sarà effettuato il dragaggio: ce lo auguriamo. Per il mese di settembre abbiamo sollecitato un tavolo tecnico con il prefetto, il consorzio, il comune e la regione per la realizzazione di un molo e per la manutenzione ordinaria alla foce, evitando così di ritrovarci ogni tre mesi nella stessa situazione. Chiediamo inoltre maggiore attenzione per Ostia perché sia riconosciuta come parte integrante del comune di Roma”. Un’ultima domanda: ma se i pescatori non possono uscire in mare a Ostia, le telline da dove vengono? “Probabilmente da Fiumicino, dove sono alcune delle nostre barche, e forse, vista la grande partecipazione alla manifestazione, anche da altre località del nostro litorale: la sagra è una celebrazione delle nostre tradizioni e del nostro pescato locale”, risponde.
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