Ostia - Rischia di chiudere il campo di calcio di Saline, nell’hinterland lidense, da anni luogo di sport e di aggregazione per i ragazzi del quartiere. Dopo anni di proteste, infatti, una residente, infastidita a quanto pare dagli “schiamazzi” e dal rumore provenienti dal campetto, che è privato, è riuscita ad ottenere da parte del tribunale di Ostia, al quale si è rivolta, un avviso, sulla base dell’art. 700 del codice penale che, tenendo conto della denuncia, in attesa del giudizio definitivo, bloccherebbe a partire da oggi qualunque tipo di attività. Ma i bambini, che si vedrebbero privati dell’unico svago all’aria aperta “sano”, sono disperati.

 

 

 

 

 

“Incredibile che una bega tra privati possa andare a danneggiare un tessuto sociale giovanile che vede nel campo da calcio l'unico punto di aggregazione e l'unico modo per sfogarsi, stando insieme. Sappiamo che oggi lo sport è uno dei pochi modi per generare quegli anticorpi sociali utili per uscire da situazioni di degrado, di inciviltà e di deriva morale della società”, interviene Giulio Notturni, rappresentante di Cambiare davvero e responsabile dei giovani Udc del municipio XIII.

 

 

 

 

“Non si può permettere di lasciare che i ragazzi perdano uno spazio tanto importante per la loro crescita sociale e civile. Oggi è stato depositato il ricorso avverso alla sentenza di chiusura del campo da calcio: siamo fiduciosi che i documenti allegati al ricorso e le motivazioni a sostegno daranno ragione a chi, con lungimiranza, vuole proseguire questa attività tanto importante”.