Sanità, Assotutela: “Il Lazio usa ancora la ‘ricetta rossa’”
Roma - “Da lunedì 1 settembre nella Regione Veneto la ricetta rossa, quella utilizzata dai medici per le prescrizioni sanitarie in convenzione sia di farmaci che di esami clinici, va in pensione. Al suo posto entra la ricetta elettronica. Nel Lazio invece, prima fra le regioni italiane in fatto di prescrizioni e screening preventivi, ancora non se ne parla. E questo fatto desta preoccupazioni pesanti sulla gestione dell’intera cosa pubblica”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato che precisa: “Già perché le ricadute della carenza di informatizzazione nell’ambito sanitario investono l’intero settore economico e finanziario della nostra regione in quanto gli investimenti in ogni campo sono frenati dal fatto che siamo sottoposti da oltre 7 anni a uno stretto regime di rientro dal deficit. A questo punto rimane doveroso chiedere al presidente del Lazio Zingaretti e al coordinatore della cabina di regia D’Amato se intendono avviare il processo per passare dalla ricetta rossa a quella elettronica così come hanno fatto Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Veneto o continuare con la politica del fanalino di coda”. “Abbiamo chiesto da tempo un incontro sui tavoli regionali per parlare di azioni di rilancio che peraltro porterebbero parecchio giovamento ai ritmi di spesa sanitari e parecchio giovamento ai cittadini-utenti del SSR, ma tutto questo senza successo perché questa Regione - prosegue Maritato - si è arroccata su posizioni troppo lontane dalle associazioni e dalla vita quotidiana che gli oltre 5 milioni di cittadini laziali trascorrono tra burocrazia e vessazioni. E’ necessario invece - conclude Maritato un confronto pubblico sulle azioni concrete intraprese e da intraprendere a breve direttamente presso la sede della Pisana visto che ci stiamo avviando al II anno di consiliatura Zingaretti”.
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