“Sanità: dalla Regione Lazio migliaia di avvisi bonari ‘pazzi’”
I CONTROLLI – “I controlli, effettuati incrociando i dati con l’anagrafe tributaria dell’Agenzia delle Entrate, hanno fatto acqua da tutte le parti, tanto che i termini della procedura sono stati prorogati da 30 a 90 giorni: troppi dei 235mila “avvisi bonari” inviati in questi giorni ai cittadini, e relativi agli anni 2009 e 2010, sono sbagliati”, spiega il Codacons.
SITUAZIONE GRAVE - “La situazione che si sta determinando è gravissima – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Trattandosi infatti di richieste relative a prestazioni di 6 anni fa, e non sapendo come difendersi, molti cittadini decidono di pagare le somme richieste dalla Regione, pur non essendo tenuti a farlo. Gli avvisi presentano carenze informative e non contengono indicazioni in merito alle prestazioni sanitarie e ai farmaci per i quali non si sarebbe pagato il ticket, il servizio di assistenza messo in campo dall’amministrazione è totalmente inadeguato, e addirittura per alcuni degli interessati si è giunti all'erronea moltiplicazione di accertamenti”.
LA RICHIESTA – “Tutto ciò considerato, l’associazione dei consumatori ha chiesto alla Procura di indagare sull’operato della Regione Lazio, affinché si accerti se il comportamento dell’amministrazione possa configurare reati come truffa e appropriazione indebita. Sul sito www.codacons.it , inoltre, il Codacons ha pubblicato un'istanza in autotutela che gli utenti possono scaricare per sospendere l'efficacia dell'avviso e, soprattutto, per chiederne l’annullamento da parte della Regione”.
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