Sanità, Santori: "Basta raccomandazioni, bisogna abbattere le liste d'attesa"
Roma - “Ventimila telefonate al giorno e 21 istituti, tra aziende ospedaliere, policlinici, Asl e Irccs, coinvolti, e 700 dipendenti non riescono ad offrire un servizio adeguato a causa di un coltre fumosa e oscura sulle reali disponibilità di visite e prestazioni messe a disposizione dai centri sanitari. Chiediamoci perché, e senza ipocrisia. Di quale prevenzione possiamo parlare se per gli esami più critici come un’ecografia, un ecodoppler o una risonanza magnetica un cittadino attende oltre 300 giorni? Allo stesso tempo circa il 10% degli utenti non si presenta agli appuntamenti senza disdire, creando ulteriori danni a tutta la comunità. Faremo chiarezza, controlleremo ogni giorno che ciascuno faccia il suo dovere, che il cittadino distratto venga sanzionato come già accade in alcune Asl, e soprattutto che le liste di attesa siano rispettate, senza scorciatoie e amici degli amici imbucati all’ultimo momento”. Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, candidato al Consiglio regionale del Lazio per La Destra, che oggi ha visitato il centro Recup di via Ostiense insieme al candidato a governatore Francesco Storace, colui che rese concreto il progetto nel corso del suo precedente mandato.
“Il Recup è un servizio di prenotazione telefonica delle prestazioni sanitarie semplice nella sua genialità, un’eccellenza che non possiamo pensare di gettare al vento, ponte e biglietto da visita della sanità laziale per l’accesso ai servizi e per la comunicazione con i cittadini. E’ il momento però di riqualificare e rilanciare l’intera rete e di garantire efficienza e trasparenza, strappandola alla dinamica delle baronie e delle raccomandazioni, e recuperando le piene garanzie occupazionali per i lavoratori del servizio”, conclude Santori.
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