Scavi di Ostia antica, oggi chiusura fino alle 11: “Dignità ai lavoratori”
Roma – Gli scavi di Ostia antica ma anche l’Anfiteatro Flavio, Palazzo Massimo, il Foro Romano - Palatino, le Terme di Diocleziano, il Museo Ostiense, le Terme di Caracalla Palazzo Altemps, la Tomba di Cecilia Metella Crypta Balbi e le Tombe Latine oggi, venerdì 18 settembre, sono rimasti chiusi al pubblico per l’assemblea generale di tutto il personale della Soprintendenza per "discutere della gravissima situazione in cui si trovano i dipendenti di questo ministero per il mancato pagamento degli straordinari" che si è svolta dalle 8.30 alle 11 nella sala conferenze di Palazzo Massimo.
La Rsu, che ha regolarmente comunicato lo scorso 11 settembre la decisione di indire l’assemblea all’amministrazione, vuole, come informa in un comunicato, “in particolare denunciare: il mancato pagamento delle indennità di turnazione e delle prestazioni per le aperture straordinarie dei luoghi della cultura (primo maggio, aperture serali, etc.), dopo quasi un anno solare di inutile attesa”. “Si tratta di attività già svolte dai lavoratori, attività che hanno dato la possibilità al nostro Ministro, negli ultimi 11 mesi, di rivendicare i successi delle iniziative su tutti gli organi di stampa e la mancata apertura di una trattativa di Comparto per il rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici bloccato per la parte economica da molti anni nonostante la recente sentenza della Corte Costituzionale abbia dichiarato incostituzionale il blocco dei salari", si legge in una nota.
I sindacati intendono inoltre discutere la decisione “tutta politica di costituire, in accordo con il Comune di Roma e senza un minimo confronto con le parti sociali, una sovrastruttura burocratica come il Consorzio per la gestione dell’Area Centrale laddove sarebbe invece necessaria una politica di obiettivi condivisi ed una pianificazione assunzionale seria e lungimirante; la mancata apertura di un confronto sulla organizzazione del lavoro all'interno della Soprintendenza in grado di ristabilire un benessere organizzativo che possa riqualificare il lavoro, innalzare la qualità dei servizi offerti non trascurando la sicurezza del personale che vi opera e dei visitatori che affollano i nostri siti”. E conclude: “Continuiamo a proteggere il lavoro pubblico contro una lenta privatizzazione mascherata da 'valorizzazione'".
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