Ostia – Era ‘imbottito’ di droga, come hanno rilevato le analisi alle quali è stato sottoposto il cittadino 25enne di nazionalità egiziana che ieri mattina, passato con il rosso al semaforo di Ostia antica, si è schiantato con la propria auto contro una vettura che viaggiava in direzione di Ostia sulla via del Mare.


Nello specifico il nordafricano è risultato positivo a cocaina, oppiacei e benzodiazepine: lo straniero, tra l’altro, era appena stato dimesso dal San Camillo dove era stato ricoverato per problemi relativi all’assunzione di stupefacenti. Nella vettura sono state rinvenute tre siringhe, presumibilmente da lui utilizzate. Nel terribile scontro frontale-laterale, nel corso del quale entrambe le auto coinvolte sono andate distrutte, l’egiziano è rimasto ferito mentre l’altro automobilista, un cittadino italiano di 50 anni, sta bene e se l’è fortunatamente cavata con un prognosi di sette giorni.


Il 25enne, che era stato ricoverato al Grassi di Ostia, durante la notte tra lunedì 5 e martedì 6 ottobre si è allontanato dal nosocomio, benché sia stato subito denunciato dagli agenti del X gruppo Mare e debba rispondere di una serie di reati in base agli articoli 187 (guida sotto l’effetto di stupefacenti) e 116 (guida senza patente) del codice della strada e 477, 482 e 489 del codice penale per possesso di permesso internazionale falso. La macchina è stata posta in stato di fermo amministrativo perché il guidatore, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, ha provocato l’incidente con violazione di norme di circolazione (art. 41 passaggio col rosso).


Nella vettura con il 25enne c'era anche un altro uomo. Dopo la ‘scomparsa’ dall’ospedale, nel pomeriggio di oggi lo straniero ha fatto la sua apparizione negli uffici della Polizia locale di Ostia, in via Capo delle Armi, presentandosi al funzionario che si occupa del caso e sostenendo di “avere ragione”. Nel frattempo i suoi documenti, patente e permesso, sono stati scrupolosamente esaminati dallo specialista della Polizia locale: ne è emerso che la patente era autentica, mentre il presunto permesso internazionale era in realtà una fotocopia a colori, ben ritagliata e compilata con tutti i dati recante la stessa foto presente sulla carta d'identità italiana. Il documento sarà sottoposto a ulteriore perizia grafica da parte della polizia scientifica o dallo stesso specialista, un esperto che ha già analizzato nel corso del tempo centinaia di documenti stranieri con competenza e professionalità. L’egiziano ha dichiarato di vivere ad Acilia con il fratello. Ma il caso non è ancora chiuso: si attende tra domani o al massimo dopodomani l’esito dell’esame della scatola nera della vettura che stabilirà la velocità prima dello schianto. Allora il quadro sarà completo e l’indagine chiusa.