Scoperto dalla Gdf di Ladispoli un giro di fatture false nel commercio di caffè. Sequestrati beni per 700.000 euro e denunciate 10 persone
Il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo degli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Ladispoli, che hanno preso le mosse da alcune verifiche fiscali nei confronti di società di Viterbo e Frosinone operanti nel commercio all’ingrosso di caffè.
Dagli approfondimenti è emersa l’interposizione formale, negli acquisti di merce da altri Paesi dell’Unione Europea e nella rivendita in Italia, di società “cartiere” le quali, prive di qualsivoglia struttura operativa e di personale alle dipendenze, si assumevano l’integrale debito IVA, che non veniva mai versata all’Erario.
Al vertice del sodalizio due soggetti italiani - uno residente in Slovenia e l’altro nella Repubblica di Malta – che si occupavano delle vendite rispettivamente nell’Italia centro-settentrionale e in quella meridionale.
La Procura della Repubblica di Civitavecchia, sulla base degli elementi raccolti dai militari, ha ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale l’emissione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche “per equivalente”, che ha riguardato liquidità giacente su conti correnti bancari e due immobili ubicati a Roma.
L’operazione si inquadra nella più ampia azione posta in essere dall’Autorità Giudiziaria e dalla Guardia di Finanza di Roma a contrasto delle frodi fiscali che alterano le regole del mercato e danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti.
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