Fiumicino – Si estende anche alle scuole di Fiumicino la protesta contro i tagli alla pubblica istruzione e la proposta del governo di portare a 24 le ore settimanali i lezione. A dichiarare  lo stato di agitazione i docenti dell’istituto tecnico professionale Paolo Baffi di Fiumicino,  nelle tre diverse sedi.

 

La decisione è stata presa al termine della riunione sindacale svoltasi giovedì 8 novembre. Oggi, ancora una assemblea degli insegnanti nella sede centrale di via Lorenzo Bezzi, a Fiumicino.

 

 

I lavoratori hanno stilato un programma delle azioni di protesta. E per dare un segnale forte ed inequivocabile del malessere e del dissenso contro la politica dell’attuale esecutivo, i  professori hanno corretto i compiti in strada, alla fermata dell'autobus.

 

E per martedì 13 novembre, alle ore 10.30, è stata organizzata una manifestazione di protesta davanti alla sede centrale di via Lorenzo Bezzi 53.

 

Tornando alla riunione sindacale di giovedì scorso dei lavoratori dell'istituto, una delle scuole più importanti della provincia di Roma per numero di studenti, di insegnanti e per le attività svolte, è stata massiccia la partecipazione in rappresentanza di tutte le categorie professionali e di tutte le sigle sindacali. Tra i presenti, anche il personale non docente.



La riunione è seguita al recente collegio docenti, nel corso del quale l'assemblea plenaria degli insegnanti aveva già redatto un documento dove veniva respinta con forza la proposta del ministro Profumo e dei dirigenti del ministero della pubblica istruzione di aumentare a 24 ore l’orario settimanale delle lezioni.

 

 

I docenti ed il personale tecnico ed amministrativo  hanno denunciato la gravità degli attacchi che vengono portati avanti ormai da anni contro il mondo della scuola. Attacchi che si traducono nei  continui tagli ai finanziamenti e nella costante riduzione dei docenti e del personale, culminati con la proposta dell'aumento delle ore di insegnamento.   Si è trattato dell'ultimo di una lunga serie di provvedimenti che hanno minato le basi dell'efficienza e dell'efficacia del lavoro scolastico mettendo in difficoltà gli studenti, le loro famiglie e tutti i lavoratori della scuola.

 

 

All'unanimità è stata pertanto proclamato lo stato di agitazione sindacale e l'attivazione di una serie di iniziative di protesta che, pur senza ledere i diritti degli studenti e nel rispetto della funzione docente, avranno l'obiettivo di testimoniare di fronte all'opinione pubblica e a tutti i cittadini lo stato di profondo malessere che attraversano i lavoratori della scuola.

 

Le proteste sono pertanto iniziate già alla fine dell'incontro sindacale quando un nutrito gruppo di insegnanti, al termine delle lezioni, hanno dato vita al flash mob alla fermata del bus.  

 

 

Sempre all'unanimità è stato votato il blocco dei viaggi di istruzione, una attività che i docenti svolgono sotto pesanti responsabilità e senza alcuna gratificazione economica ma che coinvolge importanti interessi economici del settore turistico.

 

 

I lavoratori hanno poi deciso di aderire alle reti di protesta sia territoriali che nazionali e di attivare un progetto di comunicazione rivolto ai genitori degli studenti e ai cittadini per tenerli costantemente informati sugli effetti che le azioni del governo producono nei confronti dell'attività scolastica.

 

Con questo stesso obiettivo i docenti accetteranno gli inviti alla partecipazione alle assemblee degli studenti e hanno indetto una manifestazione di protesta che si terrà martedì 13 novembre presso la sede centrale alle ore 10.30. A questa manifestazione sono invitati tutti i genitori ed i cittadini di Fiumicino.