Apei: “Occupazione delle scuole: un’esperienza triste”
Riceviamo e pubblichiamo da Stefano Apei, pedagogista di Apei:
"Apei: “Occupazione delle scuole: un’esperienza triste”
Di Tomassi: “Non sono inquieto per il comportamento dei ragazzi, gran parte minorenni, ma lo sono per il comportamento di alcuni adulti tra i quali molti hanno responsabilità formative educative e sociali”
Cari amici e fratelli in Dio Padre,
è con tristezza che ho assistito all'esperienza delle occupazioni delle scuole pubbliche. Non sono inquieto per il comportamento dei ragazzi, gran parte minorenni, ma lo sono per il comportamento di alcuni adulti tra i quali molti hanno responsabilità formative educative e sociali.
Vivendo nella zona delle occupazioni ho potuto osservare la realtà delle situazioni in tempo reale, in itinere e confrontarle con le parole , i propositi, le idee. Le prime stridono profondamente con le seconde e il principio di realtà mi obbliga a discernere la verità in essere.
Oltre questo, il constatare la presenza di persone non appartenenti alle scuole ma di varie realtà sociali locali impegnate in altre esperienze di occupazione e forte protesta , mi fa credere che ci sia una partecipazione ed una motivazione non chiara. Sentire inoltre il comportamento notturno di alcuni ragazzi che ho ragione di credere alterati da alcol e molto probabilmente altre sostanze, mi porta a provare grande preoccupazione e a prendere la distanza da queste situazioni e dalle realtà socio culturali che le sostengono direttamente o indirettamente.
Mi auguro e vi chiedo di discernere le varie realtà e le motivazioni. Spero che le modalità di comportamento siano coerenti ai principi pacifici e contro la violenza di cui spesso parliamo insieme.
La violenza e la rabbia non possono governare e gestire nulla e nessuno o produrre nulla di buono.
Mi auguro che gli educatori , i formatori tra di voi comprendano la mia preoccupazione e riconducano il confronto, il contrasto dentro la legge e nelle forme consone in questo territorio e nelle Istituzioni Scolastiche. Abbiamo anche strumenti in più quali la consulta giovanile.
Mi auguro che i sacerdoti , tra di voi, che condividono con me la fede e la speranza delle Resurrezione di Cristo e di un Dio Padre Buono vi sappiano testimoniare che non siamo padroni della vita e della storia, piccola e grande che sia, ma percorriamo insieme la Sua strada che si riconosce dalla Pace e dall'Amore. "Beati gli Operatori di Pace, perché saranno chiamati Figli di Dio"
Fin quando non si sarà rasserenata la situazione e tornati alle modalità civili devo con tristezza allontanarmi e allontare LaCiurma dalle battaglie che abbiamo da sempre condiviso.
Con amicizia.
Stefano Di Tomassi, pedagogista dell'Associazione pedagosti educatori italiani del municipio XIII.
Tags: ostia