Ostia – Occupazione a oltranza del liceo scientifico Enriques di Ostia. Gli studenti intendono proseguire con la protesta fino alla manifestazione di protesta europea in programma mercoledì 14 novembre a Roma.

 

 

 

Questa mattina intorno alle 9 si sono presentati davanti all’Enriques Occupato alcuni

dei genitori degli studenti per cercare di convincerli a sgomberare oggi invece di mercoledì 14. Alcuni padri e madri hanno chiesto agli occupanti di organizzare un incontro con i rappresentanti di classe degli studenti, genitori e docenti in alternativa alla continuazione dell’occupazione. Ma la proposta è stata discussa e rifiutata nel corso dell’ assemblea studentesca.


 

Nel pomeriggio, di nuovo, i genitori sono tornati davanti alla scuola, “sbraitando”, riferiscono i ragazzi,  “contro in maniera poco educata e sicuramente inconcludente”.

 


Il risultato? Nessuno. Né con la contrattazione né con le minacce gli studenti si sono mossi dal loro quartier generale.

 


“Non accettiamo di dover alzare la voce per spiegare la nostra posizione a pochi genitori che, a quanto pare, non conoscono i reali rischi che corriamo con la nostra presa di posizione e non vogliono conoscerla. Non accettiamo l’ipocrisia di quella minoranza di genitori che ci etichettano come antidemocratici e al contempo prendono decisioni a nome di tutta la loro categoria in modo totalmente arbitrario”, affermano gli occupanti.


 

Che poi ribadiscono di non aver mai privato i compagni della possibilità di esprimere la propria opinione e di farla valere in sede assembleare e non. “Vogliamo chiarire che la rappresentanza degli studenti è esercitata da tutti e non dai soli rappresentanti d’istituto”, precisano.


Ieri sera è stata convocata un’assemblea alla quale hanno partecipato una ventina di genitori disposti, “umilmente e sinceramente”, ad ascoltare le nostre ragioni.  Quindi hanno accettato con un atto di democrazia la decisione di proseguire con l’occupazione fino al corteo di mercoledì.


“Noi siamo disposti ad ascoltare il pensiero dei genitori e dei docenti soltanto quando questi si pongono in maniera educata e aperta all’ascolto, esponendo un parere consapevole e informato”, ribadiscono gli occupanti.


Ma dopo la manifestazione di mercoledì cosa succederà? Cosa cambierà per questi ragazzi? E per i docenti? Dietro l'angolo non ci sarebbe nulla in vista, purtroppo. Il segnale del malessere è però fortissimo. Non si può ignorarlo. Alla mobilitazione delle scuole romane oggi si è aggiunto il tecnico Paolo Baffi di Fiumicino. Assemblea degli insegnanti e correzione dei compiti alla fermata del bus a via Lorenzo Bezzi.