Notturni: “Proteste studentesche legittime ma non si violi il diritto allo studio”
Ostia - In merito alle proteste studentesche che si stanno svolgendo nel XIII municipio attraverso l'occupazione di sei plessi scolastici superiori ad opera degli studenti, interviene Giulio Notturni, rappresentante di Cambiare davvero e responsabile giovani Unione di Centro.
"Legittimo e sacrosanto è il diritto di poter manifestare il proprio dissenso e la propria contrarietà alle decisioni prese nelle sedi istituzionali. Su questo voglio incardinare un ragionamento per non generare equivoci o facili strumentalizzazioni”, dichiara Giulio Notturni. “Il vero tema da analizzare è la modalità con cui questo dissenso viene manifestato. Non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno ma credo che la forma spesso diventi sostanza. Quello che secondo me stanno sbagliando gli studenti in questi giorni di occupazione è proprio il modus operandi di manifestare”.
“Chi ha davvero rispetto dell'"istituzione scuola", chi davvero vuole difenderla da tagli e dalla progressiva declassazione in tema di qualità di erogazione del servizio, deve innanzitutto rispettarla: deve rispettare il valore assoluto che si prefigge di adempiere, "l'istruzione" dei giovani che avranno il compito di guidare il paese nelle diverse strade che ognuno di loro prenderà”, spiega l’esponente politico. “Non si può pensare di usare la scuola come una proprietà di cui disporre a piacimento, non si può discrezionalmente impedire agli studenti di assistere alle lezioni, non si può impedire ai professori di espletare il proprio ruolo, il proprio lavoro, la propria vocazione”, prosegue Notturni.
“Non si deve cadere nell'errore di pensare di mortificare la più importante istituzione di un paese civile, quella scolastica, bloccandone il servizio, mortificandola a bene privato di pochi che, senza legittimità ne occupano i locali e la svuotano della sua vocazione. E' controproducente difendere qualcosa senza rispettarla”. “Per dimostrare il dissenso ci sono le modalità, i luoghi, le sedi e gli interlocutori stabiliti dalla legge, quella stessa legge che garantisce loro tutta la libertà di espressione e di manifestazione, purchè non vengano violati diritti superiori di altri liberi individui e purchè ci sia il profondo rispetto verso ciò che si intende difendere" conclude l'esponente politico.
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